Cos’è un bridge round e qual è la percezione degli investitori
Facciamo luce su un altro concetto non sempre chiarissimo e sulle sue implicazioni lato VC.
Ieri parlavo con un amico non proprio di lavoro, ma di cose correlate. Ad un certo punto ho detto che una startup avrebbe dovuto fare un bridge round e ho visto l’occhio perso.
Se c’è qualcosa che non sopporto delle persone che lavorano nel nostro ambito è quando iniziano a usare dei tecnicismi o dei termini colloquiali usati nel settore - magari in inglese -, dando per scontato che tutti capiscano al volo senza perdersi nessun pezzetto della conversazione.
Quando 10 anni fa ho iniziato a lavorare in questo contesto mi è capitato un sacco di volte di sentir citare termini a me assolutamente sconosciuti: cosa fai in quel caso? Interrompi la conversazione (tu, donna di 23 anni, appena laureata, magari in Vans) oppure continui ad annuire sorridendo, sperando di non ricevere domande di approfondimento? Confesso di aver scelto la seconda strada più volte di quanto vorrei ammettere. Adesso non lo faccio (quasi) più, anche perché mi sento meno inopportuna a chiedere spiegazioni se non so qualcosa, ma credo che comunque ci siano ancora tanti concetti un po’ fumosi e non perfettamente chiari nel nostro mondo.
Oggi vorrei fare un po’ di chiarezza sul bridge round e su cosa significa nella pratica dal punto di vista di un founder e di un VC.
Cos’è un bridge round
Un bridge round è un round che fa da “ponte” tra due round di finanziamento classici, tipo tra un Seed round e un Series A. È fondamentalmente un’infusione di cash aggiuntiva per permettere alla startup di raggiungere in sicurezza il round successivo.
Non avviene in un ordine specifico come Pre-Seed → Seed → Series A che avvengono per forza sempre in questa successione, è un round che si aggiunge a metà tra due round. Nel corso della vita di una startup può essere che avvenga più di un bridge round. Di solito il momento più classico è tra Seed e Series A, ma se ne possono vedere anche successivamente. Viene chiamato anche Seed Extension o Seed+ round (al posto di “Seed” ci va il nome del round precedente) o Pre-Series A/B/C.
Dal punto di vista pratico:
Viene solitamente raccolto da investitori esistenti (già parte della cap table)
Di solito tramite convertible instruments (SAFE, CN...) per chiudere in velocità
Se il motivo del bridge round è che la startup non sta andando bene di solito la valuation sarà poco maggiore di quella del round precedente (o a volte anche la stessa, meglio che non sia inferiore, altrimenti si fa un down round e gli investitori perdono parte del valore del loro investimento). Se invece il motivo è che sta andando così bene che ha bisogno di cash veloce per accelerare, la valuation può essere uncapped con solo un discount sul round successivo (cioè la valuation sarà la stessa che verrà decisa al priced round successivo, ma con uno sconto, di solito il 20%, sul prezzo delle shares)
Perché un bridge round
Il senso del bridge round, come abbiamo visto, è allungare i tempi tra un round è l’altro perché si ha bisogno ora di cash aggiuntivo e non si hanno i tempi o le metriche per raccogliere il round successivo.
I motivi possono essere diversi:
1) Difficoltà finanziarie: stanno finendo i soldi e la traction non è sufficiente per un Series A/B/C. Gli investitori attuali aggiungono finanziamenti per evitare che la startup chiuda, perché non conviene a nessuno.
2) Incertezze dovute al contesto: la situazione esterna è molto incerta e non si sa bene cosa aspettarsi, quindi meglio avere un po’ di cuscinetto per eventuali momenti successivi di magra.
3) Per sostenere una forte accelerazione: per qualche motivo la startup sta crescendo molto velocemente in un determinato momento e c’è bisogno di cash per sostenere la crescita, ma non c’è il tempo di organizzare un priced round classico. Questo capita maggiormente in caso di capital intensive companies.
4) Dilatazione dei tempi previsti: il successivo round o IPO stanno prendendo più tempo del previsto ed è necessaria un’aggiunta di $ per arrivare a quel momento continuando a spigere sull’acceleratore (come nel caso del bridge round da $1B di Robinhood pre-IPO).
5) Per raggiungere obiettivi e alzare la valutazione al round successivo: in alcuni casi si è “a tanto così” da milestone significative che potrebbero portare a un aumento considerevole della valutazione al round successivo. In questi casi può convenire raccogliere un bridge round piccolino dagli investitori esistenti - con poca diluizione e la possibilità dopo di raccogliere un round più consistente a una valutazione abbastanza più alta, forti delle milestones raggiunte grazie al bridge - invece che raccogliere il Series A/B/C a una valutazione più bassa perché non ci sono ancora alcune milestones necessarie per alzarla.
6) Perché c’è tantissimo interesse da parte degli investitori ma non ci sono ancora le metriche per il round successivo: in questo caso in particolare si usano i nomi Seed Extension o Seed+ per riferirsi alla raccolta. È il caso in cui, subito dopo aver chiuso la raccolta di un Seed, continuino a presentarsi secchiate in investitori con i soldi in mano (che però magari sono angel o piccoli VC, che quindi non avrebbero la dimensione/il check size per investire in un Series A): in quel caso, se si decide che ha strategicamente senso accettare ulteriori $, si fa un’Extension tramite SAFE alzando la valutazione (magari da $20M a $25M o a $30M). Le metriche sono le stesse, ma la valutazione va alzata per non diluirsi troppo.
Qual è la percezione di un bridge round da parte degli investitori
Storicamente non ottima, soprattutto quando le SAFE si usavano meno, quando le valuation erano meno in crescita esponenziale e quando non c’erano elementi di contesto così instabili.
In passato erano molto spesso dei round con l’amaro in bocca, fatti solo per tenere a galla una startup in difficoltà e fare in modo che avesse la possibilità di ottenere altri 9-12 mesi di operatività, nella speranza che fossero sufficienti per farne decollare la crescita.
In questi momenti di grande disponibilità finanziaria + valutazioni altissime + crescite molto forti + grande incertezza verso il futuro (pandemia, inflazione, guerra), i bridge round sono diventati elementi molto più accettabili nel percorso di fundraising di un’azienda.
A volte, come per esempio nel caso 5 illustrato sopra, possono essere proprio gli investitori esistenti a suggerirne la possibilità: conviene anche a loro che la startup arrivi al round successivo con degli ottimi risultati in mano in modo da avere una leva negoziale maggiore. Questa, per esempio, è proprio la situazione in cui ci siamo trovati recentemente con una nostra portfolio company, che stava valutando la possibilità di raccogliere un Series A a una valutazione più alta di quella del Seed, ma secondo noi non abbastanza rispetto alle sue potenzialità: il nostro consiglio è stato quello di provare a pensare a un bridge in modo da arrivare al Series A con i numeri giusti per chiedere una valutazione molto più alta.
Super interessante, soprattutto se la richiesta dovesse arrivare dagli investitori esistenti che hanno una visione del valore della startup e vedono i benefici di un bridge round per staccare una valutazione molto più alta al Series A. Grazie !