Visti per gli Stati Uniti: quali sono le possibilità per startup founder?
Le tre opzioni principali per founder (visto O-1A e 2 tipi di green card) e un piccolo estratto dal webinar con Sophie Alcorn, immigration lawyer in Silicon Valley.
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Chiunque abbia esplorato la possibilità di spostare o far partire la propria azienda negli Stati Uniti si è scontrato, prima o dopo, con il problema dei visti.
Purtroppo i sogni di tanti founder si sono infranti sull’immenso scoglio della US immigration, quindi è molto importante non arrivarci impreparati.
Nella nostra Guida pratica per chi vuole venire in Silicon Valley dicevamo in merito:
I visti sono un problema piccolo per i primi 2-3 viaggi e un problema enorme per quando deciderete di spostarvi sul serio.
All’inizio potete serenamente viaggiare con l’ESTA (per viaggi fino ai 3 mesi) o chiedendo un B1 (per viaggi fino ai 6 mesi). Questi visti vi permettono di viaggiare qua per partecipare a eventi, corsi, fare networking, stabilire le operation della vostra azienda, ma non per percepire uno stipendio!
Qui mi fermo perché non sono un’immigration lawyer e non mi voglio infilare nel rovo dei visti.
Sappiate solo che se vorrete spostarvi qua nel lungo termine dovete iniziare già ora a studiare bene i visti possibili e fare pace con il fatto che vi servirà (nel 95% dei casi) un buon immigration lawyer (Silicon Valley based!) e che il processo vi costerà tra i $5K e i $15K.
Ed è comunque molto difficile da ottenere.
La scorsa settimana abbiamo deciso di infilarci nel rovo dei visti con tutte le scarpe organizzando un bel webinar di approfondimento insieme a Sophie Alcorn, founder di Alcorn Immigration Law, tra le migliori immigration firm della Silicon Valley (e sponsor che abbiamo accuratamente selezionato per quest’anno). Qui due righe di auto-presentazione prima di procedere:
Sponsored | Alcorn Immigration Law provides strategic immigration options for founders, co-founders and their employees - with a 95% approval rating. Visa and green card solutions with clarity, efficiency and transparency. Do you have your sights set on an O-1 or EB visa? Ask about Legal Launch!
Il webinar, con 130+ iscritti, è stato veramente super (se siete interessati alla registrazione potete richiederla qui). Se penso alle peripezie che ho fatto io (e tutti quelli che conosco) per la green card 🤦♀️ Magari avessi avuto un’immigration lawyer così competente e chiara, ho ancora i postumi dei traumi per tutte le vicissitudini!
(E non lo dico perché sono nostri sponsor, anzi, è il contrario: sono nostri sponsor perché sappiamo che lavorano così bene e a noi mancavano queste competenze tecniche per supportarvi, li abbiamo scelti apposta.)
Torniamo alla ciccia 🍖
Qui trovate un estratto del webinar, molto molto stringato, giusto per darvi qualche informazione generale:
Disclaimer: This webinar is being provided as an educational service by Alcorn Immigration Law and the information discussed is for overview only and should not be construed as legal advice or advice to take any specific action.
Nel webinar Sophie ha consigliato in modo particolare 3 strade per i founder italiani per entrare negli Stati Uniti: il visto O-1A, la green card EB-1A, e la green card EB-2 NIW.
Il percorso ideale consigliato è: prima visto O-1A (tempistica 6 mesi circa) 👉 poi green card EB-1A o EB-2 NIW (2 anni circa).
Vediamo cosa c’è da sapere di importante per ognuno di questi casi.
Intanto qui sotto trovate un’ottima tabellina che riassume in maniera chiara e a grandi linee quali sono le differenze tra queste possibilità:
Visto O-1A
Il visto O-1A viene concesso per “abilità straordinarie” nel proprio campo: nel caso di founder il campo è quello dell’imprenditoria, oppure del settore specifico in cui operate.
Ci sono 8 criteri con cui ci si può qualificare come “straordinari” e per ottenere il visto è necessario qualificarsi in 3 su 8.
I criteri sono:
Nationally or internationally recognized prizes or awards for excellence in the field of endeavor;
Membership in associations in the field for which classification is sought, which require outstanding achievements of their members, as judged by recognized national or international experts in their disciplines or fields;
Published material in professional or major trade publications or major media about you, relating to your work in the field for which classification is sought, which shall include the title, date, and author of such published material, and any necessary translation;
Participation on a panel, or individually, as a judge of the work of others in the same or in an allied field of specialization;
Original scientific, scholarly, or business-related contributions of major significance;
Authorship of scholarly articles in the field, in professional journals, or other major media;
Employment in a critical or essential capacity for organizations and establishments that have a distinguished reputation;
Evidence that you have either commanded a high salary or will command a high salary or other remuneration for services, evidenced by contracts or other reliable evidence.
Per ottenere questo visto è necessario però essere sponsorizzati da un datore di lavoro negli Stati Uniti (può essere anche la propria startup, ma va scritto molto bene il caso perché è più delicato di altri).
Consiglio mio: fatevi una bella cartellina su Drive e iniziate a riempirla con tutte le prove che potete raccogliere da internet, giornali, email, qualunque cosa, che riguardi questi 8 criteri. Googlate il vostro nome e cognome e stampate il pdf di tutto ciò che trovate di rilevante, così iniziate a capire quali sono le dimensioni del vostro caso.
Nota importante: con questo visto vostro marito o vostra moglie prenderanno uno spouse visa che permette loro di vivere negli USA, ma non di lavorare (cosa che può essere un blocker per molti).
Qui trovate un paio di ottimi approfondimenti su questo visto:
Green card EB-1A
Questa green card è il livello successivo dell’O-1A che avete visto sopra. Viene sempre data per “abilità straordinarie”, ma i criteri sono più stringenti dell’O-1A.
Però ci sono anche altre differenze (positive e negative):
è una green card, quindi si ottiene la residenza “a vita” (con alcune specifiche, ma il concetto è quello), e non solo un visto temporaneo
può essere self petitioned, cioè ci si può autocandidare (con l’aiuto di un ottimo immigration lawyer) senza il bisogno di un datore di lavoro che vi sponsorizzi
la timeline per ottenerla è di circa 2 anni (rispetto ai 6 mesi del visto O-1A)
mariti/mogli/figli ottengono la green card insieme a voi e quindi possono lavorare (i minori no, per carità 🤓)
Qui trovate un paio di ottimi approfondimenti su questa green card:
Green card EB-2 NIW (National Interest Waiver)
Questa green card è quella che Sophie ha definito “più semplice” (per quanto di semplice ci possa essere nel labirinto dell’immigrazione americana): ha criteri meno stringenti, ma comunque richiede 2 anni per ottenerla. Per questo consiglia di provare prima il visto O-1A (visto che ha “solo” 6 mesi di attesa) e poi procedere con la costruzione del caso per la green card.
Il motivo per cui i criteri sono meno stringenti (richiede comunque un alto profilo professionale o accademico) è che viene inserito il criterio di “interesse nazionale”: è necessario provare che per gli Stati Uniti è un beneficio avervi all’interno del Paese (perché producete reddito, perché portate know-how…).
Anche qui alcuni criteri da aver presente (positive e negative):
è una green card (come sopra), e non solo un visto temporaneo
può essere self petitioned, cioè ci si può autocandidare (con l’aiuto di un ottimo immigration lawyer) senza il bisogno di un datore di lavoro che vi sponsorizzi
anche in questo caso la timeline per ottenerla è di circa 2 anni (rispetto ai 6 mesi del visto O-1A)
anche qui mariti/mogli/figli ottengono la green card insieme a voi
Qui trovate un paio di ottimi approfondimenti su questa green card:
In ognuno di questi casi è fondamentale costruire una strategia con largo anticipo (e con un buon immigration lawyer): in questo campo non c’è nulla di bianco o nero, ci si muove in una scala molto complessa di grigi, il ché rende assolutamente cruciale il modo in cui un caso viene presentato all’immigration officer che dovrà valutare il nostro caso.
Ovviamente questi non sono le uniche strade possibili per rimanere legalmente negli Stati Uniti, ma sono quelle più adatte alle skill e tempistiche di un founder.
Altre opzioni, che però non abbiamo approfondito nel webinar, possono essere il visto E-2 (👉 E2 Visa for Founders and Employees), l’L-1A o l’International Entrepreneur Parole (qui ci sono alcuni approfondimenti su queste opzioni 👉 Dear Sophie: What are the visa options for international founders?).
Se volete iniziare ad approfondire il tema, vi consiglio di spulciarvi a fondo il sito di Alcorn, io sono anni che lo utilizzo come punto di riferimento per tutti i founder che mi fanno domande sui visti 🤓
(Questa tabella sui possibili percorsi d’immigrazione, che mi diede Sophie a una sua lecture almeno 6 anni fa, l’ho avuta per molto tempo appesa al muro del mio vecchio ufficio!)
Qualche spunto finale:
Qui trovate tutti gli articoli scritti da Sophie per la rubrica Dear Sophie di TechCruch, ma senza il paywall di TechCrunch 😎
Qui trovate tutte le informazioni sul programma Legal Launch per prepararsi alla presentazione di un visto per gli US
Se volete accesso alla registrazione del webinar lasciate la vostra mail in questo form e vi inviamo l’accesso
Buona settimana a voi, che siete ufficialmente entrati con tutte le zampe nel labirinto dei visti! 🥂