I trend nel mondo VC e startup nel 2023 nella prima metà dell'anno
Tre spunti e una conclusione, per capire in maniera più approfondita la situazione attuale
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Mentre ci addentriamo nel Q3 del 2023, può essere utile riflettere su ciò che potrebbe accadere nel mondo delle startup. Raccogliendo spunti da fonti come PitchBook e Crunchbase, e unendoli a ciò che abbiamo visto in questi mesi come investitori pre-seed e seed, vorrei condividere alcune riflessioni con la community del Dojo. Non si tratta di una previsione o di un'analisi, ma più che altro un modo per condividere qualche riflessione che riteniamo possa essere utile all’ecosistema per superare velocemente la stasi attuale e creare un futuro più roseo per il settore nel suo complesso.
Spunto #1: Le aziende che rimangono private per anni, grazie all'abbondanza di capitale, sono un problema enorme sia per i founder che per gli investor.
Raccogliere capitali in ogni fase è molto più difficile che in passato; lo sappiamo tutti. Il motivo è l'attuale mercato globale e il minor numero di liquidity event dal 1° trimestre del 2023:
Inoltre, i postumi di alcuni spettacolari fallimenti — e frodi — nel settore delle criptovalute hanno contribuito a minare la credibilità di un intero mercato in meno di 12 mesi. Blockchain e criptovalute sono attività correlate ma completamente diverse; tuttavia, tutto ciò che è legato al web distribuito soffre in questi giorni.
Il 2021 e in parte il 2022 hanno fatto credere alle startup di ogni stage che il party fosse senza fine, cosa che si è rivelata sbagliata. Tutti i membri dell'ecosistema sono responsabili di ciò che è accaduto: i founder, gli investitori - soprattutto quelli più grandi - e le autorità di regolamentazione, che permettono alle aziende di rimanere private per troppo tempo, raccogliendo miliardi di dollari senza un confronto con il mercato.
Funzionava molto meglio quando le aziende in rapida crescita diventavano pubbliche dopo pochi anni. Le loro IPO non erano da 50 o 100 miliardi di dollari, ma da 2, 3 o 5 miliardi di dollari, come Netscape - 2,9 miliardi di dollari - o Apple - 1,8 miliardi di dollari. Le responsabilità di quello a cui invece assistiamo oggi — 10, 12, 14 anni prima dell’IPO con valutazioni che hanno poco a che fare con la realtà — sono distribuite un po’ ovunque, anche se un trend tra tutti ha sicuramente tanta influenza. Negli ultimi due anni e mezzo si è osservato uno schema preoccupante tra gli investitori non tradizionali: questi ultimi e quelli definiti crossover in particolare, hanno riversato quantità significative di capitale a valutazioni “quantomeno esagerate” nel mondo che prima era quasi esclusivo appannaggio dei VC. Tutto ciò ha generato un forte squilibrio nel mercato.
La loro partecipazione è diminuita bruscamente negli ultimi 9-12 mesi, ma sono sicuro che la nuova ondata di FOMO intorno all'AI li farà tornare presto alla carica. Come ha detto di recente Masayoshi San, presidente e CEO di Softbank Group (uno di questi investitori non tradizionali, appunto): “Now, the time has come to shift to offense mode”. Io spero di no, ma i dati dicono che sta già accadendo — guardate il Q2 2023 in fondo alla curva:
Secondo il PitchBook Q4 2021 Venture Monitor, le aziende US hanno raccolto da VC quasi $330B nel 2021. Purtroppo però, una grande % di questo totale è stata investita da investitori non tradizionali:
Gli investitori non tradizionali, come i fondi di CVC, gli hedge fund, i fondi di private equity, e i fondi sovrani, hanno contribuito al valore totale per quasi il 77%
In aggiunta, i fondi di VC multi-stage sono apparsi sul mercato sempre più frequentemente dal 2019, forse come risposta alla presenza sempre più massiccia degli investitori non tradizionali o forse come parte della propria strategia di crescita. La crescente propensione all'investimento ha determinato un eccesso di capitale, che ha fatto sì che le aziende rimanessero private più a lungo, creando un eccesso di aspettative che raramente potevano essere soddisfatte grazie all’IPO.
Da notare, inoltre, che la cosiddetta “dry powder” (qui ne abbiamo parlato: VC Dry Powder: cos’è, quanto è grande e cosa comporta) nel secondo trimestre del 2023 è rimasta elevata, pari a 279,8 miliardi di dollari, anche se:
170,5 miliardi di dollari, ovvero il 60,9%, di questa dry powder è concentrata nei mega-fondi - quelli con dimensioni oltre i $500M - molti dei quali hanno rallentato la loro attività di investimento in risposta alla volatilità del mercato.
Si è diffusa la notizia che la SEC potrebbe intervenire presto:
I regolamenti proposti dalla Securities and Exchange Commission sui fondi privati imporrebbero la divulgazione di informazioni strategiche sulla raccolta fondi e costringerebbero le aziende a quotarsi in borsa prima del tempo.
— Q2 2023 PitchBook Venture Monitor
Tutti sembrano indignati dalla proposta della SEC. Beh, io non lo sono. Non so se questo sia il modo migliore per risolvere il problema, ma di sicuro è un modo per avviare una discussione. Se Microsoft decide di investire 11 miliardi di dollari in un'azienda di nove anni senza ricavi perché l'intelligenza artificiale è il futuro, mi sta bene - fa parte della strategia di Microsoft. Allo stesso tempo, non mi sta bene che un investitore semi pubblico — tra cui alcuni sono fondi pensione — decida di investire 300 milioni o 1 miliardo di dollari in un'azienda privata senza rivelare le informazioni finanziarie dell'intera operazione.
Queste scommesse possono essere dannose per l'intero ecosistema se non sono sostenute da una logica di crescita costante dei ricavi e da un business sostenibile. Se uno di questi castelli di carte crolla, ne subiremo le conseguenze per anni, e il venture capital è un gioco a lungo termine.
Spunto #2: I founder devono stare molto attenti alle valutazioni dei loro round per gli effetti a lungo termine che possono avere sulla loro azienda.
Per creare un'azienda sostenibile che possa durare 50 anni, è fondamentale approcciare la raccolta di fondi in maniera strategica. Ricordate: si tratta di una maratona, non di uno sprint. Una valutazione troppo alta può portare a un fallimento rapido e doloroso, con conseguenze non solo per voi, ma anche per i vostri dipendenti, le loro famiglie e tutti gli stakeholder coinvolti.
Oggi ci sono troppi unicorni sul mercato e questo è pericoloso per tutti, come ci ricorda il rapporto di PitchBook:
Con quasi 700 aziende statunitensi che detengono lo status di unicorno, una potenzialità di exit sul mercato pubblico è quasi necessaria.
e nel 2023 per ora non abbiamo avuto segnali incoraggianti:
Nella prima metà dell'anno, abbiamo osservato solo 12 miliardi di dollari di valore generato da circa 588 exit. Un'immensa quantità di capitale rimane intrappolata in startup in fase avanzata e in fase di crescita che esitano a scommettere sulla capacità dei loro risultati finanziari evitando quindi l'intenso esame dei mercati pubblici.
- Q2 2023 PitchBook Venture Monitor
Nel 2020-2021 si sono verificate anomalie significative che non hanno aiutato. Negli ultimi anni, le aziende hanno raccolto fondi con valutazioni da 100X rispetto al fatturato. Al contrario, solo pochi anni fa sembrava rischioso per le aziende quotarsi in borsa con un multiplo di fatturato di 10X.
Oggi questo valore è inferiore a 10X, come ha dimostrato un report recente di Crunchbase, che ha analizzato un campione di oltre 5.400 operazioni di M&A (USA, UE e Israele):
Questo moltiplicatore in USA per il secondo trimestre del 2023 è di 7.3X, che è meglio rispetto a dodici mesi fa (anche se credo che le aziende di AI falsino un po’ la media).
L'AI guiderà gran parte dell'innovazione nei prossimi anni, ma il mercato è ancora immaturo nonostante il grande entusiasmo.
Nella nostra esperienza, quando le aziende sono così giovani e le valutazioni — di tutte, troppe — crescono così rapidamente, non è un buon segno.
Rewind, una startup che registra e rende ricercabili tutte le riunioni, le e-mail e le attività svolte sul computer, ha raccolto da NEA a una valutazione di $350M, sulla base di un fatturato di soli 700.000 dollari, secondo quanto riportato da The Information. Dan Siroker, fondatore di Rewind, ha dichiarato a The Information che altri investitori erano disposti a investire sula startup ad una valutazione di addirittura $1B.
LangChain, una startup di intelligenza artificiale con un fatturato "minimo", ha ottenuto una valutazione di oltre 200 milioni di dollari in un round guidato da Sequoia, come riporta Business Insider.
— In the world of startup valuations, there’s generative AI — and everything else
Sembra di essere tornati al punto di partenza. Le aziende che non hanno ancora raggiunto il Product-Market Fit devono dimostrare il loro mercato esiste ed è grande abbastanza. Sebbene io comprenda il motivo per cui alcuni investitori seguono questo approccio, non credo che sia la direzione migliore verso cui andare.
Anche se stiamo entrando in una nuova era, le aziende pre-seed e seed sono ancora nelle fasi iniziali. Pertanto, le valutazioni comprese tra i 5 e i 20 milioni di dollari rappresentano una notevole fiducia nei loro potenziali risultati.
Spunto #3: Un Seed round sano dovrebbe essere raccolto solo da angel investor e fondi di VC inferiori a 100 milioni di dollari.
Avere un grande fondo di VC che sostiene il vostro primo round dopo il round “Family & Friends” è considerato un grande risultato, ma non è sempre così. Raccogliere $2M da un fondo Seed che ne ha $500M da distribuire non vi mette in cima alle loro priorità. Gli stessi $2M potrebbero provenire da 10 o 15 investitori diversi, ognuno desideroso di aiutarvi quando ne avrete bisogno. È la regola numero uno della raccolta. Questi fondi spesso hanno degli scout che hanno il mandato di investire $50K o $100K per conto del fondo di riferimento. Di per sè questo va bene, tuttavia, questi investimenti non consentono di stabilire una vera e propria connessione con i Partner del fondo, che spesso sono troppo occupati e hanno poco tempo a disposizione. La loro attenzione si concentra principalmente sulle 10-12 società in cui hanno un posto nel board of director — o consiglio di amministrazione, per dirlo all’italiana.
Insomma la dimensione del fondo dovrebbe definire anche in quale fase di sviluppo di una startup quel VC dovrebbe investire e quando su TechCrunch arriva la notizia che un VC Tier-1 ha chiuso un fondo Seed Stage — non early stage — da centinaia di milioni, dovreste chiedervi qual è la loro strategia. In cosa vogliono investire? Come possono distribuire 500 milioni di dollari su 20-30 società?
Forse un assegno da $5M come primo check e poi un altro da $10M come follow-on/pro-rata? O forse cercano quelle aziende con super valutazioni in cui tutti vorrebbero investire. Oppure dicono Seed, ma è più da Pre-Series A a Series B. Dal 2017 non ho visto nessuno dei Partner di queste aziende partecipare a un demo day di YC, TechStars o 500 Global - se non con piccoli investimenti di scout.
Per un Seed round dovrebbe essere più che sufficiente raccogliere tra i $2M e i $4M per provare che si sta lavorando su qualcosa che ha del potenziale. Ci sono ovviamente tante eccezioni, come sempre, ma rimane vero che in genere raccogliere una quantità eccessiva di capitale troppo presto, forzando la valutazione per non diluirsi eccessivamente, non è mai una buona idea.
Come stanno andando in generale le raccolte di Pre-Seed e Seed?
Il valore degli investimenti per le startup US continua a diminuire rispetto al trimestre precedente, mentre la valutazione mediana nelle fasi Pre-Seed e Seed aumenta:
Anche la mediana del raccolto per seed round sta aumentando:
Contrariamente alle pressioni del mercato, la dimensione mediana dei Seed round ha continuato a crescere su base annua, salendo a 2,9 milioni di dollari nel 2023.
Qualche conclusione
La prima metà dell’anno ha confermato un dealflow abbondante e di qualità sul mercato USA e stiamo vedendo tante cose che ci interessano, specialmente sul fronte dev tools e ottimizzazione delle perferomance delle GPU. Tutti gli investitori sono molto cauti e se c’è un effetto FOMO, questo è quasi esclusivamente limitato ad alcune opportunità di AI che i grossi VC si stanno contendendo. Contate che il 90% di quello che vediamo ha comunque una componente AI subito utile agli utenti finali.
L'economia statunitense è in crescita, con lo S&P a +16% nei primi sei mesi dell’anno, il che significa che il mercato delle startup potrebbe riprendersi a un certo punto l'anno prossimo. Per ora, consiglio a tutti gli imprenditori di attenersi alle linee guida delineate in un recente articolo di Crunchbase 😉 :
Le aziende che danno priorità all’execution e trovano un equilibrio tra crescita e redditività - con un'enfasi su quest'ultima - sono pronte a superare con successo la tempesta.