Il futuro del Food Tech
Perché è diventato uno dei trend più caldi in Silicon Valley e che impatto avrà sul nostro futuro.
Con questo post inauguro una serie di articoli che avranno come filo conduttore i trend che stiamo vedendo con Lombardstreet Ventures in Silicon Valley.
Il primo, che è anche un focus importante per il nostro portfolio, è il food tech, che qua sta crescendo in maniera esponenziale, concentrandosi in particolare sul cell e plant based food.
Non c'è industria più grande sul nostro pianeta di quella alimentare e dell'agricoltura, che con una base di clienti fedele di 7 miliardi rappresenta circa il 10% del PIL globale ($88 trilioni per il 2019). Nonostante questa solidità, l’industria alimentare si trova ad affrontare sfide senza precedenti. Il riscaldamento globale primo su tutti: il consumo mondiale di carne è quasi raddoppiato negli ultimi 50 anni, così come di conseguenza l’emissione di CO2. In tutto il mondo il bestiame rappresenta tra il 14% e il 18% delle emissioni di gas serra indotte dall'uomo.
Una crescente attenzione da parte dei consumatori su sostenibilità, salute e freschezza ha esercitato una pressione significativa sull'innovazione dell'industria alimentare. Ora più che mai, le persone vogliono velocità e facilità ma senza dimenticare la qualità, vogliono sapere cosa c'è nel loro cibo, da dove proviene e come la sua produzione e approvvigionamento influiscono sull'ambiente.
Ecco perché il Food Tech è diventato uno dei trend più caldi in Silicon Valley: trasformare l'industria alimentare in un settore più moderno, sostenibile ed efficiente in tutte le sue fasi, dalla preparazione del cibo alla sua distribuzione e consumo. Il potenziale delle startup Food Tech convince anche gli analisti di mercato che stimano che il valore totale del settore supererà i 342 miliardi di dollari entro il 2027.
Nascono startup che sviluppano nuove modalità di tracciamento della provenienza degli alimenti, altre che si concentrano sui punti deboli del B2B all'interno dell'industria alimentare con tecnologie innovative di lavorazione e confezionamento, altre ancora che sviluppano ingredienti con nuove caratteristiche nutrizionali o di formulazione.
L'ordinazione e la consegna di generi alimentari è la categoria più sviluppata nel Food Tech, mentre l'ordinazione di pasti comprende il maggior numero di startup private sostenute da venture capital nel settore della tecnologia alimentare a livello globale. L'anno scorso è stato un anno eccezionale, con un finanziamento record di oltre 30 miliardi di dollari nei settori Agri and Food Tech.
Ma il vero trend del momento negli USA ed in particolare qui in Silicon Valley sono le innovazioni tecnologiche alimentari che stanno iniziando a fornire approcci completamente nuovi: i cibi plant o cell based, ovvero creati partendo da alghe e piante oppure in laboratorio, ricreando sapore, colore, texture ed esperienza dell’originale. È una corsa a chi sviluppa la migliore alternativa alla carne, persino giganti del fast food come Burger King e McDonald's ora offrono hamburger senza carne nei loro menu, utilizzando brand come Impossible Burger o Beyond Meat (quest’ultimo finanziato, tra gli altri, da nomi famosi come Bill Gates e Leonardo Di Caprio). Queste startup sono diventate l'avanguardia del settore e in pochi anni sono cresciute vertiginosamente.
E sull’onda degli hamburger senza carne, troviamo ora startup che creano alette di pollo plant-based, come Rebellyous Food, su cui ho investito un paio di anni fa in fase di pre-seed e che sta crescendo in maniera esponenziale (è già al series B). Oppure Kuleana, una portfolio company di Lombardstreet Ventures, su cui abbiamo investito l’anno scorso al demo day di YCombinator, che sta facendo la prima alternativa al tonno crudo, creato partendo da diverse piante; oppure startup come Finless Food, che si sta focalizzando sul pesce creato in laboratorio.
Stanno quindi emergendo alternative, guidate dal richiamo di un’alimentazione sana, per prenderci cura di noi stessi, ma anche del benessere degli animali e dell’ambiente. I cibi plant o cell based sono la vera disruption del sistema, che potrebbe portare ad una rivoluzione del nostro modo di mangiare, di coltivare, di allevare animali. Se penso solo a me, che sono sempre stato un vorace meat eater, oggi mangio 2 o 3 volte alla settimana cibi plant based e sono invece passato a mangiare la carne 2 o 3 volte al mese. Insomma è in atto un cambiamento epocale che rimodellerà il sistema produttivo e cambierà per sempre il settore del Food come lo conosciamo.
Avete delle curiosità? Fatemi una domanda lasciando un commento:
Nei prossimi mesi cercherò di raccontarvi i vari trend che vediamo qui oltre oceano e se avete temi specifici su cui vorreste avere degli insights, fatemelo sapere.
ciao! rubrica molto interessante, grazie mille. Volevo chiederti se oltre al trend del plant-based food e del cibo creato in laboratorio potresti citare altre startup del settore food (tipo quelle che lavorano sul tracciamento del cibo, settore che citi nel testo).
Questo settore è sicuramente molto interessante e da tenere d’occhio. Fra le alternative alla carne tradizionale, farei però una distinzione importante.
Da una parte ci sono i prodotti plant-based, fra cui gli ormai famosi hamburger di Beyond Meat e Impossible Foods. Qui c’è della tecnologia molto sofisticata: per esempio la “carne” di Beyond Meat è “al sangue” perché contiene una proteina dotata di gruppo eme (lo stesso gruppo metallorganico a base ferro che trasporta ossigeno e conferisce al sangue il suo caratteristico colore rosso), e questa proteina, trovata nelle radici della soia, è prodotta in quantità da un lievito OGM.
D’altra parte c’è la cosiddetta “clean meat”, che non è plant-based, ma è vera e propria carne: cellule di muscolo bovino (o di altro animale) coltivata in vitro, senza bisogno di uccidere animali e senza bisogno di dosi massicce di antibiotici, che creano pericolosa resistenza negli allevamenti intensivi. In questo settore c’è per esempio Memphis Meats (che ha il quartier generale a Berkeley, CA, non in Tennessee). L’anno scorso ha raccolto un Series B round da 161 M. Anni fa, il CEO di Memphis Meats Uma Valeti è stato ospite del popolarissimo podcast di Sam Harris a parlare del futuro della produzione del cibo.