Il lavoro di un Partner in un fondo di Venture Capital
Come funziona il lavoro di un General Partner e come ci si prepara a diventare partner di un fondo di VC.
Questo articolo è la parte 2 di una serie sui ruoli in una VC firm, la parte 1 la trovate qui: Di cosa si occupa un Associate in un fondo di Venture Capital?
Lombardstreet Ventures: la genesi
Quando con nel 2016 io e Luigi abbiamo deciso di creare una società di venture capital americana in Silicon Valley, non avevamo ancora idea di cosa veramente significasse. Avevamo fatto diverse cose nella nostra vita, eravamo stati dei software engineer e degli imprenditori per diversi anni e per entrambi Silicon Valley era sempre stato un punto di riferimento in diverse delle attività che avevamo portato a termine fino a quel momento.
Eravamo alla ricerca di qualcosa di nuovo e ambizioso (come sempre).
Nel venture capital vedevamo un settore che ci piaceva molto e nel quale eravamo entrati in punta dei piedi anni prima come angel investor (proprio a San Francisco).
PS: negli USA non si usa il termine “business angel”—come in Europa—, ma “angel investor”.
Sicuramente vedevamo nel mondo del venture capital in Silicon Valley un’opportunità che dall’Italia nessuno sembrava aver colto ancora.
👉Se anche voi avete in programma di venire in Silicon Valley con la vostra startup, progetto o anche solo per capire come funzionano le cose, non perdetevi l’incontro di mercoledì 18 maggio che abbiamo preparato proprio per rispondere alle tantissime domande che ci arrivano su come approcciare la Silicon Valley. Iscrizioni qui.
Perché proprio Silicon Valley?
TL;DR: dove altro vorreste farlo?
Conoscendo il settore delle startup molto da vicino fin dal 2007 eravamo sicuri del fatto che si trattava di aziende giovani ma globali, e come investitori il modo migliore per massimizzare la probabilità di successo era farlo da Silicon Valley.
Tutto il resto del mondo ci sembrava condividesse gli stessi rischi, ma non le stesse opportunità.
Così nel 2017, dopo un annetto di preparazione, abbiamo incorporato la nostra azienda in Delaware e subito abbiamo posizionato la sede operativa a Menlo Park, in California. Sono passati oltre 5 anni da qual momento e nel 2021 abbiamo concluso il deployment del capitale del primo veicolo e chiuso una nuova raccolta da collocare sul mercato nei successivi 18-24 mesi.
Io e Luigi siamo i General Partner del nuovo veicolo ed Irene si è unita a noi all’inizio dello scorso anno con il ruolo di Senior Associate.
Chi è il General Partner e cosa fa
I General Partner o GP, come si chiamano in gergo, sono le persone deputate alla gestione del fondo di investimento, e in ultima analisi le uniche che possono decidere di firmare un assegno ad una startup. Di conseguenza, sono anche coloro che decidono di non investire, altrimenti detto pass on the opportunity.
Sono anche coloro che beneficeranno del famoso carried interest quando il fondo avrà fatto il proprio corso. Il carried interest è sostanzialmente il guadagno che i partner hanno alla fine del tragitto e, tipicamente, anche se non sempre, solo dopo aver ridato il capitale ai propri investitori.
Il lavoro di un GP può variare molto a seconda del numero dei fondi attivi, della loro dimensione e dal totale degli AUM (Asset Under Management). Ogni caso in qualche modo è un caso a sé, per cui cercheremo di raccontarvi cosa facciamo noi.
Per quanto ci riguarda le mansioni sono abbastanza varie, ma la stragrande maggioranza del nostro tempo viene dedicato alla ricerca di nuove aziende e al contatto con le aziende su cui abbiamo già investito. Tutto il resto può occupare tanto o poco tempo a seconda del tipo di gestione che si è deciso di applicare. In generale, più mansioni non core all’investimento si decide di gestire all’interno del team, maggiore è il tempo che andrà dedicato al loro completamento. Quando io e Luigi abbiamo fondato Lombardstreet Ventures abbiamo deciso di gestire con professionisti esterni tutto ciò che non era core per l’azienda. Nel nostro caso, l’attività di controllo e gestione è abbastanza light, ma conosciamo anche VC delle nostre dimensioni che gestendo tutto internamente hanno persone dedicate a tutte le mansioni. Un incubo secondo me!
Grande importanza viene data invece all’aggiornamento costante degli investitori, che tipicamente avviene una volta a trimestre o in casi estremi, una volta all’anno. Con quasi 60 startups portfolio capirete bene che occupa parecchio tempo
Il day-by-day del lavoro di un partner è sostanzialmente fatto delle seguenti attività:
Aggiornamento costante sul mercati/geografie target per gli investimenti
Contatto con le portfolio company per supportarle in qualsiasi momento
Zoom meeting con nuove company interessanti per il fondo
Analisi degli andamenti degli investimenti già a portfolio nei diversi fondi/veicoli
Contatto e allargamento del network in Silicon Valley (sia in person che online)
Contatto con gli LP — i Limited Partner, i nostri investor — e di tanto in tanti con prospect investor futuri
Questa è la parte divertente🤪, poi ci sono invece tutta una serie di attività di controllo che sono più noiose ma vanno fatte.
Sostanzialmente si tratta di:
Verificare attentamente il lavoro dei partner esterni (financial services e legal in primis)
Leggere attentamente tutto quando si deve firmare su diversi fronti, come i term sheet che le nostra startup stanno per firmare o hanno firmato, revisione dei P&L e balance sheet, rivedere gli SPA (Stock Purchase Agreement) quando le nostre SAFE convertono in share o quando investiamo in un priced round e tanto altro ancora.
Come sapete, inoltre, una porzione del nostro tempo viene impiegata per cercare di stimolare i founder italiani con i diversi bootcamp (ce n’è stato uno proprio in questi giorni a Menlo Park e presto avremo una grande news 😉), webinar e articoli del Dojo.
Come si arriva ad essere Partner
Questo è un discorso che può avere risposte diverse a seconda di chi vi risponde, ma ci sono delle costanti in Silicon Valley o almeno delle vie preferenziali per arrivare ad essere un VC.
Founders first
In generale i partner delle aziende di VC della Bay Area sono stati prima imprenditori e per la gran parte imprenditori high-tech. Molti hanno avuto anche delle exit eccezionali. Sono comunque persone che hanno costruito aziende e spesso hanno avuto dei successi e dei fallimenti. Sono stati dei founder di startup. Il loro background può essere nel modo del software o del marketing o delle sales, ma comunque generalmente sono builder.
I founder non sono però gli unici che migrano nel mondo dei VC.
In che altro modo si diventa Partner
La casistica è molto varia, ma sicuramente sono sempre più frequenti i casi di persone che diventano partner facendo carriera nel fondo di VC — bottom-up — nel quale hanno lavorato per diversi anni e si sono distinti per capacità, investment acumen e dedizione (tanta).
Non posso parlare in prima persona di questi casi, non avendo mai sperimentato direttamente il percorso, ma mi aspetto che il tutto parta dal sentire l’azienda come propria dal primo giorno e dal riuscire a portare dealflow di valore all’interno del fondo.
Altri ancora arrivano al mondo del venture capital in quanto super esperti verticali di settori specifici, come le crypto o cloud security.
Altri partono come scout per un fondo, altri ancora iniziano con ruoli part time come i Venture Partner e poi diventano Partner effettivi. Insomma, ci sono tanti modi per entrare in questo settore, specialmente oggi che le maggiori università al mondo hanno corsi specifici sul mondo del venture capital.
Il mio consiglio è ovviamente quello di “entrare dalla porta principale” e farlo dopo aver fatto diverse esperienze come founder di una startup ed aver accumulato esperienza sul campo.
Questo è particolarmente utile se volete investire nell’early stage, ma sicuramente è utile a qualsiasi stadio.
La rinascita di Silicon Valley dopo il crollo della New Economy del 2001 è avvenuta grazie ai founder che, avendo già fatto fortuna, hanno iniziato a rimettere capitale in altre aziende1. Tipico e molto citato in letteratura il caso della PayPal Mafia:
Gli operatori finanziari avevano abbandonato il campo spaventati dal crollo dei mercati pubblici, mentre i builder sono rimasti a costruire nuove aziende, investendo anche nelle realtà di amici.
Ma diventare un VC è veramente per tutti?
Il mondo del venture capital è cambiato tanto da quando nel 1961 a San Francisco Arthur Rock creava la Davis & Rock per investire in startup. Sono passati 61 anni e negli ultimi 20 tutto il mondo del VC ha subito trasformazioni enormi. Tutto si è andato semplificando, tanto che oggi moltissimi possono creare un fondo di VC tramite basandosi sulla gestione offerta da Angel List per la creazione di soluzioni di investimento diverse (fondi di VC tradizionali, Rolling Fund e Syndicate).
Cosa è però tenere bene in considerazione quando si decide di mettersi in questo mercato?
a) Esperienza
Per investire e farlo con successo serve esperienza, soprattutto quella sul campo, nel creare tecnologia, nel gestire un team, nell’uscire da situazioni complicate e soprattutto nel capire le persone. La domanda fondamentale di fronte ad ogni potenziale investimento è :”…ma questa persona avrà la perseveranza e la determinazione di non mollare mai e di mettere l’azienda davanti a tante altre cose nei prossimi 5-10 anni? Saprà farlo con successo non dimenticandosi mai che il successo non arriva solo dalle sue capacità?”
b) Solidità economica
Per diventare un venture capitalist non serve essere ricchi, ma sicuramente serve una buona tranquillità economica. Dovete poter affrontare tanti anni senza stipendio e affrontando tante spese di tasca vostra. All’inizio, quando il fondo è molto piccolo, non ci sono spazi per lo stipendio e tutta la management fee finisce a coprire le spese vive. Poi, se siete bravi e le cose vanno bene, pian piano arriva qualche soldino, ma vi assicuro che ne fareste molti di più come manager di qualche bella azienda italiana. Se poi l’azienda è di Silicon Valley, non serve neppure essere manager, ma basta saper scrivere buon software per portarsi a casa dai $150,000 ai $250,000 l’anno .
Le soddisfazioni economiche per un Partner di un fondo di VC arrivano, quando arrivano, dopo 10 anni. È un lavoro nel quale ci vuole una pazienza enorme e una fiducia smodata nel futuro—oltre che in se stessi.
c) Amore per l’innovazione tecnologica
Ci sono persone, come noi, che non possono fare a meno di emozionarsi di fronte a giovani ambiziosi che lavorano sodo e vogliono osare più degli altri. Persone che vogliono spingere un po’ oltre le frontiere del possibile, che vogliono rendere tutto più semplice e accessibile per molti. Noi stessi nel nostro piccolo cerchiamo di sporcarci le mani ogni qualvolta possiamo con la tecnologia, provando, sperimentando e anche leggendo (quando non possiamo fare altro). È una spinta che sentiamo innata, non dobbiamo forzarla. Chi investe in startup questa deve avercela ben scolpita dentro.
d) Il fundraising è moooolto duro
La raccolta del capitale per un fondo di VC è molto più ardua e lunga che per una normale startup. Quando si parte non ci sono MVP o prodotti da mostrare, non ci sono LOIs o ricavi da mettere sul tavolo e neppure una growth rate che possa impressionare. Esistono solo i nomi e cognomi dei General Partner che con il loro trascorso cercano di convincere altre persone, amici, conoscenti o colleghi che pur non avendo mai fatto quel lavoro, sarà un successo.
Con questo direi che siamo giunti alla fine anche per questo articolo.
Aiutateci a diffondere il Dojo tra i founder italiani condividendolo e commentando direttamente su questo post (non su Linkedin che se no non ne rimane traccia dopo qualche giorno).
Se siete arrivati a leggere fino qui significa che avete una grande passione per la Silicon Valley. Non perdetevi tra due giorni l’incontro sul tema “Come prepararsi (operativamente) alla Silicon Valley”. Speriamo di vedervi in tanti e in tante.
Se vi interessa capire come Silicon Valley è rinata dopo il crollo della New Economy del 2001, vi consiglio questo libro di Sarah Lacy.
Grazie Massimo, il vostro contributo è sempre importante. Come Founder, è importante capire e rispettare il ruolo del VC. A volte, c'è l'idea che i soldi non siano di nessuno, ma in realtà dietro ci sono storie, lavoro, fatica. Usare questo denaro consapevolmente è una grande responsabilità.