Perché le startup hanno raddoppiato le valutazioni nel 2021
Il termometro delle valutazioni in questo ottobre 2021 è schizzato alle stelle. L'effetto dalla pandemia sul mondo startup di Silicon Valley è stato impressionante. Ma non solo questo...
Il rientro dalla pausa estiva si è aperto per noi con l’atteso Demo Day di Y Combinator (S21). Già verso l’inizio di agosto iniziavano a circolare voci incontrollate sull’impennata a cui avremmo assistito in termini di valutazioni. Ciò che ieri costava 10 oggi costa 20, una sorta di effetto euro, insomma. Con l’inizio del Demo Day queste previsioni si sono avverate in pieno e siamo stati partecipi di un’escalation mai vista in termini di crescita delle valutazioni.
Il questo articolo vorrei cercare di darvi il mio punto di vista su quanto sta avvenendo, cosa dobbiamo aspettarci per il futuro prossimo e come cogliere l’onda positiva — per i founder, perché gli investitori non possono far altro che adeguarsi.
Il perché dell’impennata
Per capire il momento attuale è necessario fare un passo indietro, al momento in cui il COVID ha iniziato a manifestarsi velocemente su gran parte del pianeta. A marzo 2020 il virus inizia a diffondersi in concomitanza con i grossi demo day della Bay Area. Questi in tutta fretta hanno dovuto organizzarsi come meglio hanno potuto per consentire agli investitori di assistere da remoto. Non era mai capitato prima e nonostante la novità tutti sono più o meno riusciti a trasportare online l’evento di presentazione delle startup del batch. In questo senso nulla di particolarmente diverso dal solito se non un insolito — e piacevole — abbassarsi lievemente delle valutazioni. Diciamo che le startup più “sgamate” hanno capito che per chiudere il round in poche settimane era meglio abbassare le pretese di un 15-20%. Le valutazioni sono rimaste alte, intendiamoci: minimo $8M e massimo $20M post money. Qui parliamo di seed round fatto con una SAFE.
Nel frattempo i VC con i fondi più importanti hanno iniziato a frenare gli investimenti su nuove aziende ed hanno invece direzionato parte del loro sforzo verso le aziende a portfolio che velocemente — anche qui, quelle “sgamate” — hanno raccolto dei bridge round alla velocità della luce. Chi si è mosso in ritardo si è spesso trovato in grande difficoltà, mentre chi ha capito velocemente l’andazzo, entro il mese di giugno 2020 aveva abbastanza cash in the bank per affrontare quello che poteva essere l’inverno più freddo nella storia dell’innovazione.
Il 2021 è iniziato con sospetto da parte di molti VC, sopratutto perché pochi erano abituati a lavorare ed investire da remoto — come facciamo noi in Lombardstreet Ventures da sempre. Ci sono voluti 12 mesi perché si iniziassero a vedere i primi tweet dei VC che annunciavano vittoriosi la chiusura del primo investimento con due diligence fully remote. Questa novità dell’investimento via Zoom ha preso di sorpresa proprio gli investor early-stage, per i quali storicamente i meeting di persona sono sempre stati il punto chiave per decidere. Il COVID e l’impossibilità a viaggiare ha costretto tutti ad adattarsi 🤷🏼♂️ e 18 mesi dopo l’ecosistema si era perfettamente strutturato.
Nel frattempo Y Combinator, il miglior acceleratore al mondo, ha capito una cosa: presentando da remoto l’effort organizzativo viene ridotto grandemente e quindi esiste uno spazio maggiore per allargare il bacino dei partecipanti al batch e quindi al demo day. Che YC abbia da diversi anni aumentato in modo sistematico il numero dei partecipanti ai batch è evidente a molti:
Ciò che però salta subito all’occhio è il balzo relativo al 2021, ad un anno esatto dall’inizio della pandemia. Non lo stesso si può invece dire di altri acceleratori — come 500 Startups1, ad esempio — il cui numero di startup nel batch americano è sostanzialmente rimasto invariato tra le 15 e le 25 aziende.
La mia impressione è che YC stia diventando una sorta di “asso piglia tutto” che in qualche modo riesca a fagocitare una massa sempre più consistente di startup di rilievo nel panorama americano e mondiale. Il lato negativo del periodo attuale è ovviamente legato al fatto che le valutazioni continuano a crescere in modo non direttamente collegato alle metriche dell’azienda. Questo non è solo il frutto del fenomeno YC, ma anche conseguenza del periodo in cui ci troviamo:
Ad esempio, Immad Akhund, fondatore di Mercury Bank,— se non la conoscete va conosciuta 😉 perché oggi è la miglior banca per il nostro mondo— dice che oggi abbiamo almeno 3x il capitale disponibile per l’early stage rispetto a poco più di un anno fa.
YC, dal canto suo, sicuramente rincara la dose, facendo pagare anche il proprio lavoro e brand. Una cosa è certa, pescando da un bacino di 16.000 startup per ogni batch YC ha una densità di aziende di qualità che raramente si trova in altri contesti.
A mio parere ed alcune delle startup faranno fatica a sostenere la crescita che la valutazione impone per il round seguente. Questo, ovviamente a meno che il trend non continui — ma prima o poi dovranno atterrare…
L’abbondanza di capitale sui private market e sul mondo del venture capital in particolare, non è l’unico responsabile di questa crescita. Un ulteriore fattore da considerare è che l’innovazione tecnologica ha svolto un ruolo fondamentale per aiutare il pianeta a gestire velocemente la crisi pandemica — i vaccini RNA — o comunque a mitigarne gli effetti — Zoom, Doordash, Amazon, ecc. Il mondo delle startup ha svolto la parte del leone in questi ultimi diciotto mesi e questo ha dato una grossa spinta al mercato degli investitori, sia lato VC — chi investe —, che lato LP — o Limited Partner, coloro che immettono capitale nei fondi di VC.
Nuove opportuntà all’orizzonte
Non tutto il male viene per nuocere e questo è sicuramente un punto a favore dei founder che oggi possono alzare l’asticella per diluirsi meno — almeno in Silicon Valley. Ma usate la testa, non esagerate.
Questa corsa verso valutazioni da capogiro — dai 20 ai 30 milioni di dollari come valuation cap per un seed round — e la supremazia di YC in questo contesto sta però aprendo la strada anche a nuove modalità che renderanno la raccolta sempre più dinamica ed in tempo reale.
Ad esempio, un mesetto fa abbiamo partecipato ad un demo day organizzato da Stonks — che pochi di voi conosceranno. È una nuova piattaforma/startup — ancora non l’ho capito — che ad un buon manipoliodi startup “sul palco” che presentano YC-style, unisce dei panelist di altissimo livello, come Mike Maples, fondatore e partner di Floodgate o Sriram Krishnan parter di a16z — Andreessen Horowitz o Immad Akhund fondatore di Mercury. Questo demo day ha anche aggiunto una chicca: T.J. Miller, l’Erlich Bachman di Silicon Valley Tv Show è intervenuto per regalarci 10 minuti veramente esilaranti.
Lo trovate qui su YouTube con tutto il resto del batch!
Ma torniamo a noi. Il format adottato da Stonks caso è stato molto semplice:
2 minuti di pitch
1 slide
qualche minuto di domande da parte dei panelist
i commitment di capitale che fluivano real time ed appaiono sulla chat — questo spingeva il FOMO degli investitori.
Stonks va sicuramente perfezionato perché le chat con i panelist durano un po’ troppo ed a volte diventa lunga, ma è un segno di qualcosa che sta cambiando e che stanno emergendo sempre più piattaforme per presentare la propria realtà online in contesti dove la crescita delle valutazioni non subisce l’effetto combinato YC + extra FOMO. Su Stocks le valutazioni non erano basse, ma più normali: $12M per un seed round, $80-$100M per un Series A — con $8-$10M di ricavi annui ricorrenti.
L’opportunità da cogliere
Prestare attenzione a questo mondo che sta cambiando e si sta evolvendo è veramente importante, dato il periodo nel quale ci troviamo a vivere. Aver forzato il mondo intero a vivere da remoto per 18 mesi ha cambiato profondamente il sistema in cui operiamo sia come founder, che come come investitori.
L’effetto netto che mi attendo è che andremo man mano scoprendo nuove modalità per interagire, incontrare startup, investire ed anche aiutare le startup nel corso della loro vita. Tutto diventerà più semplice, trasparente e real-time — quest’ultimo sarà uno dei driver fondamentali.
Si potrà interagire con VC dall’altra parte dell’oceano con successo a patto di conoscere le dinamiche del luogo fisico dove loro operano — questo è uno sforzo che andrà fatto e che in pochi hanno ancora capito.
Le opportunità per inventarsi modalità nuove e più efficaci per annullare le distanze sono oggi un’opportunità reale per chiunque voglia cimentarsi. Datevi da fare e continuate a seguire e commentare i nostri post.
Recentemente 500 Startup ha tra l’altro cambiato come in 500 Global.