Q3 2022: Il Pre-Seed e Seed Stage rimangono molto bull(🐂)ish☝️
Il 2022 avanza mentre i dati del mercato startup e VC americano sembra non conoscere freni... 🤔 almeno fino a prima del Series A.
Se ti hanno inoltrato questa mail o ci sei arrivat* da Linkedin, puoi iscriverti al Silicon Valley Dojo per ricevere un post come questo ogni lunedì mattina:
Oggi vi racconto a grandi linee quanto emerge dai dati freschi freschi del terzo trimestre di questo 2022 che non finisce mai di stupirci. La gente è tornata ad incontrarsi tanto che Sam Altman, ex Predisent di Y Combinator e attuale CEO di OpenAI, ha fatto una serie di previsioni, tra cui questa:
Il lavoro da remoto è sicuramente funzionale, ma sarà il modello migliore per chi vuole costruire aziende uniche al mondo?
Anch’io sto ragionando molto su questo tema e prossimamente avrò qualcosa di pronto da pubblicare.
Ora basta con il chit-chat e vediamo cosa emerge dai dati di PitchBook nel Venture Monitor del Q3 2022 (indipendentemente dal fatto che PitchBook sia uno dei nostri sponsor quest’anno, da sempre usiamo questa fonte per fare il punto della situazione perché molto precisa, attendibile e graficamente ben fatta).
Ps: ricordatevi che domani 25 ottobre dalle 18 alle 19 italiane insieme all’immigration lawyer Sophie Alcorn faremo l’incontro gratuito sui Visti per gli USA per founder: come rimanere long-term in Silicon Valley.
(L'incontro verrà registrato e la registrazione sarà condivisa solo con i partecipanti).
Il Q3 visto dall’alto
Le exit sul fronte startup hanno subito un brusco rallentamento, tanto da essere quasi un 50% sotto le medie storiche. Da questo punto di vista il 2022 è un vero disastro:
Solo 59 nuove IPO al momento! Nel 2021 erano 303, mentre nel 2020 erano 145.
In questo senso il Q3 è bassino: solo $14B il valore complessivo delle exit per un totale di 302… siamo tornati al 2014 🙀. Per intenderci il 2021 ha generato $670.4B in totale con le IPO. E la fine dell’anno non si prospetta delle più rosee, almeno su questo fronte, ed il pericolo che l’anno si chiuda complessivamente sotto i $100B è mooolto concreto. Non succedeva da 5 anni!
Il Q4 potrebbe invece essere un buon periodo per le acquisizioni — soprattutto di startup che sono in difficoltà.
In compenso le società di venture capital continuano a raccogliere capitali come se non ci fosse un domani 🤣. Siamo a $150.9B raccolti, un 2.6% oltre il totale raccolto in tutto il 2021. La notizia meno interessante è che i grandi fondi multi-stage hanno fatto man bassa ci questo capitale — almeno in termini assoluti.
Il 62% del capitale raccolto è andato al 6% dei fondi sul mercato.
Ma, d’altro canto, è anche un anno record per i micro-VC — vedremo dopo qualche dato: incredibile! 💥
Come va l’investimento in startup negli USA
Il numero stimato degli investimenti chiusi — deal counts — nel terzo trimestre spicca per in termini negativi — non si vedeva un trimestre così nero dal Q4 2020, ma in compenso se depenniamo per un attimo il 2021 dalla statistica, il 2022 è il miglior anno di sempre, anche meglio del 2020:
Siamo a quasi 195 miliardi di dollari investiti in un anno di “recessione”.
Ora, non sappiamo cosa ci aspetta nel 2023, ma leggendo i dati che abbiamo tutto ci fa sperare che forse non siamo alla fine del mondo. Indubbiamente il mercato si sta normalizzando su diversi fronti e sicuramente…
… raccogliere capitale è diventato estremamente complicato, rispetto allo scorso anno. Questo non solo nel late-stage, ma ad ogni stage!
Ad esempio, ancora oggi ci sono diverse startup del batch di Y Combinator S22 — chiusosi nella prima decina di settembre — che sono ancora al lavoro per chiudere un paio di milioni.
D’altro canto, noi lo diciamo sempre: creare una startup — e renderla un successo — è molto più complesso rispetto a un’azienda normale. La gente che investe non va alla ricerca dei 2x o 3x, ma dei 100x o 200x. Le aspettative sono alte, come ci ricorda un’analisi uscita di recente di ICONIQ Capital:
In media, le startup early-stage — classificate come “top performer” — ottengono una crescita dell’ARR del 7x YoY nel primo anno dopo aver raggiunto $1M ARR. Chiaro?
In termini pratici posso dire che stiamo pian piano tornando alla normalità e che questa normalità sarà comunque molto diversa da quella che conoscevamo prima pandemia, se non altro per il grosso cambiamento che c’è stato negli attori che investono in startup — i VC — ed anche in quelli che a questi affidano il capitale — gli LP. Oggi abbiamo fondi verticali da centinaia di milioni dedicati solo al Seed Stage — che, a dirla tutta, non so bene come faranno a collocare sul mercato senza investire almeno $5M alla volta in ogni Seed round — cosa piuttosto inusuale.
Il mercato del venture capital è diventato un’asset class che poco si scosta come market cap — capitalizzazione di mercato — dal mondo del private equity:
E questo ne ha favorito la visibilità.
Oggi, nonostante la grande abbondanza di capitali, come non mai prima d’ora raccogliere è indubbiamente complesso — o almeno farlo senza i numeri adeguati.
In questo momento di grande cambiamento, un fatto che ha colpito la mia attenzione e1 il seguente:
Il numero dei founder che in questo Q3 sono stati in grado di convincere alla loro prima raccolta, è il più alto di sempre — 2021 escluso, ovviamente.
Sembra che qualsiasi trend innescato dalla crescita del settore negli scorsi anni stia tenendo, seppur in flessione rispetto all’anomalia dello scorso anno.
Nessun segnale di crisi nel mondo del venture capital e delle startup, insomma. È solo tutto un po’ ridimensionato e chi non è entrato in questo settore senza un focus specifico — quelli che chiamiamo nontraditional investor1 —, ha fatto un passo indietro.
Questo ha prontamente determinato un calo anche nel Q3 dei mega deal:
87% dei mega deals hanno ricevuto capitale da non tradition investors nel 2021 e il Q3 ha chiuso con 95 mega deal chiusi — il numero più basso dal 2020.
Angel e Seed nel Q3
Anche in questo caso si è tornati ai livelli del 2020, con un -18% rispetto ai picchi del primo trimestre, anche se questo cluster è molto meno impattato dalle turbolenze dei mercati. L’IPO è ancora molto lontana e quindi il pensiero comune è che il tutto si sarà assestato per allora. Ed è cosí anche secondo me. Anzi, proprio questo è il momento giusto per spingere il piede sull’acceleratore in quanto le aziende che oggi raccolgono un primo round saranno “mature” in 5 o 7 anni — almeno i top performer e sono quelli che ci interessano — e potranno raccogliere i frutti di un mercato in forte crescita e un mondo uscito dalla crisi.
Si è comunque più cauti nel scegliere gli investimenti e la frenesia legata al dover dare una risposta in due ore è quasi totalmente sparita. Le storture del 2021, nel quale si chiudevano seed round a $100M di valutazione, sono andate, per fortuna.
Allo stesso tempo gli ultimi sette trimestri hanno visto la nascita di un numero incredibile di micro-fund: 779 nuovi piccoli fondi di venture sono stati creati in tutti gli Stati Uniti.
Chiuso il Q3 sul front seed i numeri ad oggi sono questi:
Median Deal Size $2.8M
Median Pre-Money Valuation $10.5M
I valori sono addirittura migliori rispetto allo scorso anno, come mai?
Oggi ci sono più attori che investono a questo stadio, tra cui alcuni di quelli che lo scorso anno facevano mega assegni e questo spinge in alto la valutazione di aziende alla ricerca del Seed round.
Chi invece è alla ricerca di un Series A o Series B sta incontrando maggiori difficoltà, anche se i numeri sono comunque migliori rispetto al periodo pre-pandemia. A questo stadio si cerca un maggior focus sui fondamentali e la media della raccolta si è abbassata a $8.9M per round nel Q3. La decrescita quarter su quarter nel 2022 è molto sensibile in questo caso:
Come sempre, queste sono medie nazionali. Se poi guardiamo alla Bay Area, le cose sono più rosee, anche se il trend complessivo a nostro dire sembra confermato.
Una piccola nota: è interessante osservare come Los Angeles abbia superato New York in termini di capitale investito… e con questa chart vi lascio a commentare il tutto da soli:
Elaborando i dati del Q3 2022 di PitchBook The San Francisco Standard ha aggiunto un paio di grafici che ci aiutano a capire meglio la situazione attuale di San Francisco e la Bay Area in generale rispetto al resto degli hub più importanti degli USA:
Il contenuto di quell’articolo andrebbe analizzato molto bene e sicuramente commentato — e forse se ci sarà interesse lo faremo — perché non tutto quello che viene detto è condiviso al nostro interno.
A supporto del fatto che la situazione del 2021 era indubbiamente troppo spinta, voglio solo farvi notare come siano cambiati gli investimenti nella sola San Francisco:
Rebranding 😂?!
E per chiudere vi riporto una frase interessante sulla quale riflettere appena uscita dall’analisi di Angel List intitolata The State of U.S. Early-Stage Venture & Startups: 3Q22:
Interestingly, median valuations for pre-seed and seed-stage deals remained consistent with the previous quarter. Our data suggests this may be the result of inflation, or the gradual rebranding of “seed” rounds as “pre-seed” rounds.
If this were the case, we’d expect to see a dramatic increase in the number of pre-seed rounds relative to seed rounds, since more deals that were once labeled (and valued) as “seed” rounds are now being promoted as “pre-seed” rounds.
Dato il momento che stiamo vivendo, la trovo particolarmente azzeccata 🤣. Come nel 2017 abbiamo colto al volo l’emergere di un nuovo stage, quello del Pre-Seed, lo stesso potrebbe avvenire oggi. Man mano che le valutazioni continueranno ad alzarsi — spesso a causa dell’ecesso di capitale che i seed funds hanno per stage così piccoli — potremmo assistere a uno split e la classificazione di nuove fasi di raccolta prima del Pre-Seed. Avete idee fantasiose?
Post-Angel round?
Micro-Seed round?
Mini-Seed round?
Rimane il fatto che raccogliere troppo capitale all’inizio di una startup non è una buona cosa: guardate Hopin… $470M raccolti in due anni ed ora massive layoff.
P.S. si dice che però il founder si sia intascato $100M vendendo parte delle sue quote agli investor prima del crollo.
Peace out ✌️🐂 🧸
Ci vediamo domani al webinar sui visti🖖
PitchBook definisce un investitore non tradizionale come un investitore che non assume la forma di un fondo VC, un angel investor o un acceleratore. Stanford ha affermato che gli investitori non tradizionali più attivi sono in genere hedge fund, fondi comuni di investimento, fondi di private equity e investitori aziendali.
Oggi leggendo i commenti relativi all'acquisto di Elon Musk di Twitter al grido "The bird is free!" ed il conseguente delisting, mi chiedevo se questo non possa essere il percorso per riportare alla via del business sano e scalabile alcune delle realtà high-tech che hanno affrontato un ingresso in borsa senza i giusti parametri in termini di visione long term profitable and scalable del prodotto. Le aziende high tech, anche se grandi, devono rimanere snelle e muoversi in fretta, altrimenti diventano dei mammut. senza avere però la loro resilienza.
Comunque sia, The Bird Is Free! Una nuova era di affaccia davanti a noi e io personalmente non vedo l'ora di vedere come cambierà e quanto velocemente lo farà Twitter 🪺
PS: io sono volato a SF per la SF Tech Week decidendo in poche ore, voi che fate? 🖖