5 Commenti

Grazie Massimo, grazie Irene e grazie Marco! Vi seguo già da qualche mese ma è la prima volta che commento.

Ho sentito raccontare la storia di Mashape/Kong tante volte e non vi nascondo che mi sono emozionato a sentire la storia di questo ragazzo.

Un vero esempio da seguire, lui è al primo giorno di Kong e non si sente per nulla arrivato.

Vorrei solo fare una domanda, Massimo ha detto che in Italia dovremmo iniziare a fare "software serio" e non "appettine", in realtà l'ha detto subito dopo che Marco faceva l'esempio di Uber e AirBnb come startup distruptive che avevano come obiettivo quello di rompere lo status quo nel loro settore di riferimento. Io e il mio team stiamo lavorando da quasi un anno ad un'applicazione che si pone lo stesso obiettivo: cambiare un modo di fare comune, migliorando la qualità della vita dei nostri utenti target nel settore tech food. Vorrei capire meglio, se fosse possibile, cosa intendesse dire Massimo in quel momento dell'intervista.

Nel 2022 (dopo aver rimandato la visita per 2 anni di seguito per ovvi motivi) saremo in Silicon Valley anche noi e spero ci sarà l'occasione di potervi incontrare.

Grazie per tutto quello che fate!

Matteo Miglietta (PickEat)

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Ciao Matteo,

quello che intendevo è che chi ha preparato la strada per altri italiani in Silicon Valley l'ha fatto mettendo sul mercato software di infrastruttura (Sysdig e Kong, appunto). Il punto di vista personale è che sarebbe più facile farsi dare udienza dai VC dell'area se puntassimo su quei settori, rispetto a SaaS o mobile app classiche. Questo non significa che non vada bene fare altro, ma che le antenne dei VC sono sicuramente più attente a quello che hanno già visto fatto da connazionali. Dopo di che, vale quello che dice Marco: ai VC non interessa nulla da dove arrivi, bensì quanto sei determinato e stai crescendo velocemente, possibilmente nel loro mercato di riferimento.

Sul fronte SaaS e mobile app, c'è tanto che potremmo fare e che non vedo arrivare dall'Italia. E' stato un anno fantastico per l'ed-tech, per il remote team communication, per i note taking tool alla Notion, ma dal nostro Paese non vedo arrivare queste cose ma solo e-commerce-related stuff. Anche l'e-commerce ha fatto grandi numeri grazie alla pandemia, ma dov'è il resto? Dall'Italia dobbiamo creare software che possa essere subito lanciato nel mondo sviluppando da un garage italiano. I "test locali" (che molti di voi mi citano nella strategia) **non sono una grande idea**. Su questo tema potrei farci un trattato :) o forse almeno un articolo.

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Ciao Massimo, grazie mille per la risposta, sei stato chiarissimo.

Mi piacerebbe molto approfondire l'ultima frase del tuo commento, anche noi stiamo lavorando ad un test locale con solo nostre risorse, per poi scalare. Certamente un articolo sarebbe interessante per molti :)

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Bellissima. Fa riflettere su quanto poco normalmente siamo disposti a fare veri sacrifici per ottenere quello che vogliamo. Ed è un peccato che la loro storia non sia conosciuta di più in Italia.

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È vero Matteo. Ne pubblicheremo altre su di loro e su aziende che hanno avuto percorsi simili.

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