Come funziona il processo decisionale di un VC dopo un demo day
Apriamo la black box di come funziona un fondo di venture capital
Uno degli obiettivi che ci siamo dati con il Silicon Valley Dojo è quello di farvi vedere più da vicino e da dentro il processo decisionale di un fondo di venture capital, che di solito è una vera e propria black box.
Recentemente abbiamo partecipato a due demo day e vi abbiamo fatto due brevi video per raccontarvi l’esperienza e un po’ di “dietro le quinte”, potete trovarli qui:
Ma cosa succede dopo un demo day? È davvero efficace parteciparvi - sia lato startup che lato VC?
Partiamo dall’inizio.
Intanto cos’è un demo day: è l’evento, che generalmente conclude un percorso di accelerazione, in cui tutte le startup del batch (della classe, del gruppo) presentano la propria idea tramite un pitch (una presentazione di pochi minuti).
La platea è costituita da investitori di vario tipo (principalmente angel investor, venture capital firm, corporate venture capital) che sono alla ricerca di imprese con le giuste caratteristiche su cui investire.
L’obiettivo di una startup che presenta a un demo day - generalmente - è quello di raccogliere capitale: una buona parte del percorso di accelerazione si concentra sulla preparazione di questo momento.
Gli investitori che partecipano possono essere molto diversi tra loro per:
fase in cui investono (pre-seed, seed, series A, growth+)
dimensione del fondo e ammontare dei singoli investimenti (alcuni investono non più di $50K altri non meno di $500K)
settori di interesse (chi fa solo healthcare, chi solo hardware, chi come noi ha una preferenza per il software Saas, ma dà la precedenza ad altri criteri come team o metriche)
strumenti di investimento preferiti (in Silicon Valley in fase pre-seed e seed, quella dei demo day, sono sempre proposte convertible securities, in Europa è molto più facile vedere equity round fin dalle prime raccolte)
Ora che abbiamo coperto le basi, vediamo cosa succede - lato VC - prima e dopo un demo day.
Fase 1: i demo day più interessanti
Prima di tutto un fondo seleziona quali sono i demo day più interessanti e compatibili con la propria investment thesis, per noi questo significa:
con startup in fase iniziale: da pre-seed a series A
non con focus verticali su settori o tecnologie che non sono il nostro principale obiettivo: difficilmente partecipiamo a demo day di acceleratori solo hardware o healthcare per esempio
tendenzialmente in Silicon Valley, o comunque con startup che siano C-Corp con sede in Delaware (Lombardstreet Ventures investe solo in questa forma societaria)
di acceleratori che abbiano un buon track record: i più interessati generalmente sono 500 Startups e YCombinator, ma ci sono tante altre realtà che supportano startup di grande valore
Fase 2: il pre-demo day
Una volta selezionato il demo day lo fissiamo in calendario e teniamo più libera possibile la settimana successiva, quella in cui verranno fissati i meeting di follow up.
Rimaniamo aggiornati sulle novità del demo day e appena l’acceleratore pubblica i profili delle startup (di solito una settimana prima, alcuni non lo fanno fino al giorno stesso) iniziamo a studiarli per capire se ci può essere qualcosa di interessante.
Per alcuni demo day questa è una fase fondamentale: ad esempio le startup di YCombinator spesso riescono a raccogliere (e chiudere) il round ancora prima di presentare al demo day, quindi all’evento è ormai troppo tardi per poter investire su di loro.
Fase 3: partecipazione al demo day
Il giorno del demo day entriamo nel vivo: di solito durano 2-3 ore, al mattino, presentano 20-30 startup (a quello di YC anche 100+) a raffica.
Ora che i demo day sono online noi cerchiamo di trovarci tutti nello stesso posto per commentare insieme i pitch: ci colleghiamo alla piattaforma per investitori messa a disposizione dall’acceleratore (ognuno ne usa una diversa) e a parte apriamo un excel che utilizziamo per segnare i nostri commenti, ognuno nella sua colonna.
Fase 4: selezione delle startup più interessanti per follow up
Già mentre le startup pitchano noi cerchiamo di capire quali possono essere più interessanti per noi. Le classifichiamo in tre colori: verdi quelle a cui chiediamo un meeeting subito dopo la presentazione, senza bisogno di approfondire oltre; gialle quelle che ci interessano ma necessitano di ulteriore analisi; rosse quelle che non sono in linea con il nostro fondo.
Appena il demo day si conclude ci concentriamo su quelle gialle: riguardiamo i pitch, approfondiamo sui siti, ci informiamo sui founder. Di solito ne selezioniamo la metà per aggiungerle al gruppo delle “verdi” e fissiamo i meeting anche con loro.
Fase 5: prima analisi delle startup
Tra la fine del demo day e l’inizio dei meeting di solito passa qualche giorno. In questo lasso di tempo iniziamo una prima due diligence sulle startup che andremo a incontrare: testiamo il software se è disponibile, riguardiamo i pitch per identificare meglio le questioni in sospeso, approfondiamo le esperienze passate dei founder e il loro track record. Cerchiamo di prepararci all’incontro per non sprecare il tempo a disposizione.
Fase 6: incontri di follow up
I meeting si tengono di norma durante la settimana successiva al demo day, durano 30 minuti e in questo lasso di tempo si cerca di capire:
se i founder sono le persone giuste su cui scommettere
quali sono le metriche
quali sono i next step
quanto stanno raccogliendo, a che valuation, magari anche quanto hanno già di “hard committed” (gli investimenti confermati)
com’è organizzata la cap table
Concluso l’incontro di solito i founder ci inviano un pitch più dettagliato di quello presentato al demo day o l’accesso alla data room (che non è altro che una cartella condivisa con dentro tutti i documenti utili su di loro).
Fase 7: scrematura e due diligence
Alla fine di ogni meeting ci confrontiamo tra di noi per capire come procedere, se continuare ad approfondire ed entrare in una due diligence vera e propria o se passare.
Fase 8: go/no go
Da qui in poi il processo è come quello di tutti gli altri investimenti: se ci interessa facciamo un’analisi approfondita, continuiamo la conversazione con i founder in maniera abbastanza serrata e nel giro di poche settimane decidiamo se investire o no. L’investimento in pre-seed o seed normalmente viene fatto tramite convertible securities, nella stragrande maggioranza dei casi tramite SAFE: la startup manda l’agreement e i dettagli bancari, la SAFE viene rispedita indietro con la firma e viene fatto il bonifico. Senza avvocati o notai.
Dateci un vostro feedback: cosa trovate più utile qui sul Dojo?
Approfondimenti di “VC process” come questo?
Magari analisi degli strumenti, come la SAFE?
Quali sono i temi che possono esservi più utili?
Fateci sapere:
1. questa newsletter è la cosa migliore che avete fatto finora
2. mi piacerebbe sapere quali sono le situazioni in cui eravate più divisi nella scelta e quelle invece che sono per voi "easy"
Grazie per il lavoro che state facendo!
Forse mi piacerebbe un approfondimento su come valutate le metriche: avete una formula? Fate una stima di crescita e quindi costi per arrivare al break-even? Guardate più al potenziale, ai tempi, agli elementi di rischio (pesati come?), agli investimenti necessari, agli step intermedi?