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Tutto molto chiaro e conciso come sempre. La domanda verte più sugli investitori italiani. Ogni volta sento che alle prime fasi si investe più sul team che sull'idea... ma perchè tutte le Q&A (post pitch) vertono sempre e solo sul valore del mercato, su come è stato calcolato e sulle previsioni future? Non ho mai sentito realmente una discussione profonda sul team e sulle competenze. Come funziona la prima fase di raccolta in US? Si segue sempre il "modello" Marc Andreessen come descritto sopra?

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Ciao Giacomo,

non posso parlare per gli investitori italiani. Per quanto ci riguarda il tema è semplice: se il mercato potenziale è nei "billion" (e per questo basta solo l'intuito o la parola del founder), per il resto l'unica cosa che possiamo fare in una raccolta pre-seed e seed è guardare al team. I numeri spesso sono molto freschi e se ci sono li guardiamo e al più diciamo "Wow!" oppure "Uh", ma poi non ci interessa sapere quanto vale la startup. La valutazione e la raccolta sono spesso la conseguenza di quanto i founder vogliono diluirsi, niente di più (segnatevi questa cosa, perché è molto importante). A noi può andare bene ed allora investiamo, altrimenti passiamo 😁. Non perdiamo neppure un secondo a discutere come sono state calcolati i dati. Che senso avrebbe? Qui le cose funzionano così.

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Scusa Massimo, ma quali metodi utilizzi per valutare una start-up in pre--seed/seed in mancanza di pochi dati/metriche? Una start-up con un MVP che comincia ad essere testato da early adopters, in un mercato di nicchia ma appealing in termini di size e growth, con un team non ancora completamente strutturato?

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Ciao Antimo, valutiamo il team prima di tutto. Partiamo dal background e quanto questo ha un "fit" con quello che stanno facendo. Poi cerchiamo di capire se il team è ben amalgamato e se comprende le figure essenziali (tipicamente tech + business guy o designer). A volte è solo un team di software engineer o di biz guy e può avere senso lo stesso. Valutiamo come si sono mossi per arrivare a capire che il prodotto che stanno costruendo serva. Poi, valutiamo la crescita relativa che stanno avendo dal momento del lancio settimana su settimana. Alla fine è il nostro gut feeling nei loro confronti che deve avere la meglio: devono essere persone con le quali lavoreremo volentieri. Come ultimo elemento, come stanno affrontando la scalata al mercato. Da dove partono e come si muovono. Che metodi usano per portare fare onboarding degli utenti.

Ripeto, nella fase seed è un business dove le persone sono la principale discriminante. Devono essere persone che possono fare la differenza in quello che stanno realizzando.

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Massimo, come sempre esaustivo. Ma come faccio ad attribuire un valore a questo venture? Qual'e' la valuation su cui fare entrare potenziali angels? Io ho dei valori in testa, sono quelli giusti? Oppure non c'e' un valore "giusto" in questa fase?

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Malgrado la "semplicità" i legali prendono 1200/1500 ora - 50.000 -20.000 - può esserci mercato per fare "un po di distribution " forse anche più semplice che in italia ... con la tecnologia adeguata e tutto il resto... ovvio ...

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Ciao Fabio, spero di aver capito bene. Se la domanda è se questo mercato di corporate law services potrebbe essere servito dall'Italia, la risposta è che forse sì, ma ci vorrebbero law firm italiane e commercialisti italiani esperti di queste cose (possibilmente nella stessa struttura). Questo direi che vale per alcune fasi, soprattutto all'inizio e per la gestione ordinaria, ma non per i priced round. Per quelli ci vuole qualcuno che viva la realtà di San Francisco in modo quasi quotidiano. Quello che manca oggi, invece, è una schiera di professionisti in Italia che sappia collegare i due mondi: se un founder italiano apre una C-Corp e poi una subsidiary italiana, non c'è nessuno che conosca bene il tema dall'Italia.

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Fantastico il suggerimento di Stripe Atlas!

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mi sapete dire perche' e' meglio di incfile e legalzoom?

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Massimo, sei l’unico che riesce a smuovere le mie emozioni nel profondo parlando solamente di fatti razionali. Dopo la mia exit, la prossima startup che aprirò sarà tramite Stripe Atlas con progetto da subito 100% internazionale e scalabile esponenzialmente. Dio volendo riuscirò a fare tutto entro fine anno. Ti seguo con estrema attenzione. Grazie infinitamente per il tempo che dedichi a creare questi contenuti.

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Grazie Luca, troppo buono. Prima di aprire una C-Corp documentati però e capisci cosa significa. Ad esempio, non farlo se prima non capisci cos'è l'83B election. Sicuramente è la via unica per accedere ai capitali di Silicon Valley. Anche YC chiede la conversione in C-Corp prima del Demo Day. Non è facile raccogliere capitale, ma possibile per chi ha il team giusto e qualche dato di traction che sia molto allettante. La traction è fondamentale per attirare gli investor anche nel seed round. Magari sono poche settimane, ma se la crescita week over week è buona, il round si chiude.

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Grazie Massimo. Posso essere entusiasta ma non sprovveduto. Mi pare giusto e corretto che non sia facile raccogliere capitale ma mi basta la determinazione che deriva dalla certezza di sapere che è possibile. Nella risposta ad Antonio hai spiegato tutto quello che c’è da sapere. Ora mi resta solo da trovare il partner tech giusto col quale creare la prima beta e nel frattempo continuare a sondare gli utenti per assicurarmi di creare qualcosa they really want and need.

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Ciao Massimo! Ottimo articolo e grazie anche per aver spiegato la SAFE. Io vedo il topic da una prospettiva diversa: Non è il fatto di attirare VC USA ma far crescere il sistema dei VC EU magari prendendo spunto dalle best practice oltreoceano.

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Capisco il tema Massimo e lo apprezzo. L'EU è un ottimo mercato ma sconta sicuramente delle difficoltà legate alla capacità di muoversi velocemente. Detto questo, 400M di persone sono definitivamente un mercato. La mia speranza è che questi post li leggano anche i VC italiani ed europei con cui non vedo l'ora di collaborare. Noi siamo piccoli, ma se avessimo spalle più grosse faremo cose più grandi. Le practice di SV sono buone per tutti, anche se è chiaro che ogni mercato faccia leva sui vantaggi competitivi che lo caratterizzano. Io mi auguro che presto tanti altri vogliano dialogare con noi perché siamo veramente un libro aperto e più queste pratiche si diffonderanno più facile sarà accedere al capitale e creare "giovani grandi aziende". Servono però le aziende 😉.

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