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Il team tecnico può permettersi di non trasferirsi oggigiorno grazie alla tecnologia. Il Ceo DEVE stare in un posto "caldo" dove il network e tutto ciò che lo circonda trasudi interesse, stimoli ed opportunità per il suo business. Utenti, partners, investitori in grande quantità sono in USA, San Francisco, forse in Israele che dicono essere la SV d'oltreoceano (ho sentito parlare bene anche di Ukraina e Cile). Di sicuro non sono in Italia; noi ancora oggi a causa della burocrazia, del nepotismo, dei pochi fondi a disposizione e della paura che il cielo ci cada sopra la testa siamo un paese del terzo mondo in quanto a poter offrire rapide opportunità alle startup! Infatti tutti fuggono appena possono come facevano gli artisti dell'ottocento, nel cercare un posto che li aiutasse ad esprimersi, si trasferivano tutti a Parigi dove l'arte in tutte le sue forme si respirava nell'aria e dove il network li aiutava a concretizzare le loro potenzialità! La Storia si ripete sempre.

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Se la domanda è "da dove fareste partire la vostra startup", penso che la risposta giusta sia da casa mia. Pensare di andare a fare una startup da un'altra parte vuol dire credere di sapere già che prodotto farà, che mercato servirà, che tecnologie serviranno, pensare che non ci saranno pivot, ecc. Fare una startup è una near death experience quotidiana, non ha senso andare a fondarla in un altro paese, le chance che il progetto sopravviva un anno sono molto remote.

Quando ho lanciato un progetto per degli occhiali a realtà aumentata fashionable avevo pensato di insediarmi in Cadore, la zona leader mondiale nell'occhialeria, poi ho capito che era un errore.

Se invece la domanda è dove stare dopo aver trovato il product market fit o qualcosa del genere, allora il dubbio ha molto più senso.

Oppure può aver senso andare in SV se si parte dall'idea di voler fare il founder in generale, già pensando che il successo potrà arrivare al terzo tentativo.

Secondo me.

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Continuo ad essere dell'idea che avere il business dov'è il tuo target mantenendo il team tecnico remoto (magari in Italia) sia la scelta migliore. Permettere alle persone di lavorare dai piccoli paesi rimane una delle conquiste migliori degli ultimi anni. Nel 2016 scrivevo questo articolo riguardo il legame tra Gentrification, Trump e Brexit, che ne pensate? https://mconventi.medium.com/brexit-e-trump-ci-dicono-che-non-possiamo-ignorare-il-resto-del-paese-e6a239e993b0

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Sono dell’idea che l’ambiente in cui opera una startup influisca in modo cruciale sul mindset, cultura, network e intraprendenza dei sui componenti, fattori fondamentali per il successo e la grandezza di un progetto. Qual è quindi il miglior ambiente per sviluppare maggiormente i fattori appena nominati? Sicuramente SF, non importa dei costi alti che ha la vita in questa città o del tempo necessario per ambientarsi, sono da vedere come un investimento il cui ritorno in termini di mindest e network sono migliori di qualsiasi altro posto. Lavorare vicino alle migliori startup e i migliori imprenditori ti migliora anche se non lo volessi.

Non sono un fan del pure remote working: credo che per avere un progetto veramente di successo sia necessario lavorare, almeno per il periodo iniziale, a stretto contatto, per formare una cultura aziendale, un modo di pensare/lavorare e una certa coesione di team.

In un secondo momento, poi, la modalità ibrida può essere sicuramente una buona soluzione.

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Guardando solo le opportunità di avere successo sicuramente il posto migliore resta di gran lunga la Silicon Valley. Dato che però il successo non è automatico se vado in Silicon Valley entrano in gioco altri fattori, specialmente per chi arriva da fuori gli USA: in Silicon Valley devo costruirmi da zero un network e imparare come funzionano le dinamiche, che vuol dire tempo in più da spendere per avviare tutto; Costi come già citato; la famiglia (soprattutto per chi non è un founder ventenne :) ). Perciò, considerando tutti i fattori, l'opzione inizio dove sono e poi nel caso mi trasferisco, oggi che ci siamo abituati a gestire tutto da remoto, diventa sicuramente un'opzione competitiva.

Una considerazione sui dati, sarebbe bello distinguere il remote work dal distributed. Io per remote work intendo lavoro da casa dove però posso con facilità incontrarmi fisicamente all'occorrenza, diverso è un team distribuito a livello globale dove devo gestire anche la complicazione dei diversi fusi orari...

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