Founder eccezionali: quali caratteristiche hanno le persone che raccolgono sempre capitale
Esistono diverse tipologie di founder e non sono tutti uguali. Il mercato, il prodotto e le metriche sono importanti, ma la persona che ci troviamo di fronte fa sempre la differenza.
Se ancora non siete dei nostri, lasciateci un’email e rimedieremo al volo:
Una volta iscritti noi vi manderemo gli articoli 📰che pubblichiamo sul Silicon Valley Dojo in tempo reale.
Ora cerchiamo di andare velocemente dritti al punto 😉
Quelli che decidono di fondare una startup hanno alcune caratteristiche distintive, la prima delle quali è la spinta forte che sentono nel creare qualcosa. Inizialmente non è una cosa specifica, un unico prodotto, bensì un fluire continuo di idee e di soluzioni che potrebbero risolvere problemi e semplificare la vita delle persone.
Sono un po’ dei visionari…
…ma con i piedi ben piantati a terra.
Questi soggetti sono solitamente poco inclini a lavorare per terze parti come dipendenti, perché, anche quando lo fanno, si rendono conto che non riescono a dare il 100%.
La loro concezione di 100% va oltre quella che comunemente viene associata al termine, perché in qualche modo sono alla ricerca di qualcosa che li coinvolga completamente.
Fanno molto bene il loro lavoro e le competenze che hanno permettono loro di essere estremamente efficaci, oltre che efficienti. Ma in qualche modo, sentono che potrebbero dare e fare di più, solamente che non essendo impegnati nella loro visione ed il loro progetto, in qualche modo si sentono frenati.
Dopo un po’ di tempo capiscono che devono provare a dare libero sfogo a questo bisogno impellente e smettono di resistere.
Va detto che sono spesso persone che difficilmente riusciranno ad essere veramente soddisfatte nel lungo periodo. Si sentono in qualche modo perennemente in corsa verso una meta che loro stessi spostano sempre più avanti.
L’ambizione è qualcosa che li motiva a fare e dare di più — e non sempre il risultato è positivo. Per queste persone la difficoltà maggiore consiste nel governare il desiderio di “fare” e riuscire a canalizzarlo in modo equilibrato.
L’equilibrio è spesso uno dei più grandi problemi per chi si sente “destinato” a fare questo lavoro: la spinta al creare cose nuove e superare le sfide porta in tanti casi a bruciare troppo velocemente le energie. Chi riesce a governare il proprio slancio con equilibrio e agisce con pazienza, riesce con successo nella propria impresa.
Sfortunatamente quando siamo nel pieno delle nostre energie e sentiamo questa spinta interiore, siamo anche molto giovani, con poca esperienza sia professionale, che umana.
Spesso mi sono interrogato su quali siano le caratteristiche che rendono un founder eccezionale e, dopo aver letto tanto e sperimentato altrettanto, sono arrivato ad una serie di conclusioni che vorrei condividere con voi.
Non tutti gli imprenditori sono dei buoni startup founder
Non tutti coloro che sentono la spinta all’imprenditoria sono dei buoni fondatori di startup. Anzi, molto pochi. Un buon imprenditore è sicuramente una persona che, in moltissimi casi, ha tutte le caratteristiche che ho elencato sopra. La spinta che sente dentro di sé nel creare la “sua azienda” è molto difficile da ignorare.
Nella concezione classica dell’imprenditore italiano questi è una persona che inizialmente rischia di suo, mette in piedi un business e lo rende in fretta sostenibile. Assume persone per aiutarlo a crescere ed è soddisfatto quando i margini di fine anno crescono. Raggiunto un buon livello di profitto però, in qualche modo la spinta interiore si affievolisce. Il “benessere” che ne deriva diventa anche il più grande dei freni all’espansione di ciò che qui spesso definiamo pensare in grande.
Il raggiungimento di uno stato di benessere è la più grande delle trappole che spesso frena ed in altri casi porta a pensare che visto che si è riusciti una volta a creare un’azienda di successo, questo succederà ogni volta.
Non è così. Le persone che solitamente chiamiamo imprenditori seriali o serial entrepreneur — che hanno avuto la capacità di fare 2, 3 4 aziende di successo dietro l’altra — sono anche individui che non hanno paura di fallire e sanno rialzarsi. Imparano l’equilibrio un fallimento alla volta.
Il founder
Quando invece parliamo del founder di una startup, le logiche e le motivazioni che lo spingono a creare sono radicalmente diverse. Quella che ho chiamato “la spinta interiore” è la stessa, ma, nella gran parte dei casi, non è in alcun modo associata al profitto. Il lasciare un segno positivo ed ottenere riconoscimento dai pari o dalla comunità sono invece le leve che muovono ogni sua azione.
Non pensa quindi di investire qualche anno sull’idea che ha avuto per potersi ritirare “felice” prima dei 30 anni. O forse, in alcuni casi, lo pensa anche, ma questo non si verifica praticamente mai. Il founder vede nello sviluppo impaziente della sua azienda il mezzo tramite il quale “cambiare le cose” in meglio prima per un gruppo di utenti, poi per una regione, poi una nazione ed infine un continente ed il mondo.
Il fondatore di una startup è sempre una persona che ha un rapporto “intimo” con la tecnologia.
I founder che risultano essere più efficaci — almeno nella mia esperienza — sono quelli che vedono nella tecnologia — e quindi anche nel software — un mezzo per creare nuove opportunità. Indipendentemente poi dagli studi che hanno fatto, devono riuscire a “sporcarsi le mani”. Tanti, tantissimi di loro, prima o poi iniziano a programmare. In diversi casi imparano da soli per la voglia che hanno di creare senza intermediari. Nel corso della mia carriera ho visto laureati in filosofia, avvocati, economisti, filosofi ed umanisti in generale, che sono diventati programmatori di primo livello.
Com’è possibile? Io ci ho messo 5 anni di ITIS informatica e altrettanti di Scienze dell’Informazione per capire il potenziale associato alla tecnologia.
Gli studi umanistici
Nel tempo ho potuto constatare come gli studi umanistici siano molto più importanti di quanto io non pensassi nel settore delle high-tech company di successo. Non esagero dicendo che nei primi 15-20 anni della mia carriera, non ho letto un solo romanzo. Spendevo tutto il mio tempo libero a leggere biografie, manuali tecnici e libri di business. Lo trovavo un modo “utile” per impiegare il mio tempo libero. Per non lasciarmi mancare nulla, leggevo tutto e solo in inglese. Questo però mi ha isolato molto dal contesto sociale e umano in cui vivevo rendendomi più difficile comprendere i problemi delle persone.
I bit ed i processi riempiono la tua testa, non lasciando spazio per molto altro. Fortunatamente, un po’ più avanti con l’età, ci si rende conto di come l’attenzione all’uomo sia uno dei parametri fondamentali per la crescita come imprenditore high-tech.
Tecnologia e umanità sono due lati della stessa medaglia ed entrambe concorrono alla creazione di realtà eccezionali e durature.
Coloro i quali afferrano questo concetto in giovane età, hanno sicuramente una marcia in più, diventando founder formidabili.
Quali sono, quindi, le caratteristiche di un founder formidabile? Bastano competenza e volontà per creare aziende di grande successo e diffusione?
No, direi di no. Sicuramente anche queste servono, insieme però a tante altre caratteristiche. Tra queste ce ne sono alcune che per me rendono alcune persone speciali.
Vediamole brevemente:
1. Equilibrio
Un founder eccezionale è una persona equilibrata e serena. Certamente molto competente, ma alla propria competenza, associa sempre una carattere equilibrato che si manifesta anche durante il pitch. Spesso l’equlibrio non si sviluppa nei primi anni, ma nel tempo quasi certamente sì. Quando però è presente fin dall’inizio, allora il segnale diventa subito forte e chiaro. La serenità è importante anche perché aiuta ad avere sempre una visione equilibrata, positiva ed oggettiva delle difficoltà che di certo non mancheranno.
Equilibrio significa tante cose, tra cui, capire che non è possibile creare qualcosa di grande pensando di bastare a se stessi.
Servono invece tante altre persone — più brave e molto diverse da noi — che ci aiutino a realizzare la nostra visione. Un team di due founder che lavorano assieme è sicuramnte migliore di un founder solo anche per questo motivo. È la dimostrazione che abbiamo guardato al di fuori del nostro piccolo mondo per cercare ciò che mancava.
L’equilibrio, tra l’altro, porta con sé anche un effetto collaterale estremamente importante: la calma.
Questa è estremamente utile per inquadrare correttamente i problemi, trovare le soluzioni più semplici, mantenendo un occhio attento alle persone che ci cirdondano. Ricordate che il detto “make something people want”, che cito spesso, parte da “people”.
Una startup è fatta di gioco di squadra ed il successo arriverà sempre e soltanto per effetto di un team coeso.
2. Un visionario concentrato unicamente sul presente
La consapevolezza che possiamo agire unicamente nel momento presente ci aiuta a non preoccuparci del futuro, bensì ad occuparci di quello che possiamo fare ora, adesso, in questo istante. La visione che abbiamo è sempre a lungo termine e spesso prevede piani ambiziosi ed un’espansione che porterà il nostro prodotto ai quattro angoli della terra. Ma la lucidità che un founder eccezionale riesce a conservare per affrontare solo l’adesso è una cosa unica.
Non tutti sono consapevoli di possedere questa lucida prospettiva di fronte alle situazioni che, cammin facendo, si drovranno affrontare. Ciononostante, se tale caratteristica traspare in modo chiaro, essa diventa un vantaggio competitivo anche nella raccolta del capitale. Ricordate che un investitore è sempre alla ricerca di segnali. Questo aspetto del proprio carattere si sviluppa spesso in modo inconscio facendo esperienze che nulla hanno a che fare con il creare un’azienda o scrivere codice. È una qualità che attira le persone.
3. Verificano le assunzioni, prima di partire con il prodotto
Diversi dei nostri investimenti ci colpiscono e convincono proprio per questo.
Chi ci dice che ciò che il founder ha in testa sia qualcosa di utile a qualcuno?
A quante persone potrebbe servire?
Esiste un modo per verificare quale sia il sentiment dei nostri potenziali utenti prima di partire con lo sviluppo del prodotto?
Ascolto diverse centinaia di pitch ogni anno e molto di rado le mie reazioni sono entusiastiche. Il dato di fatto è che succede raramente che il founder mi aiuti a comprendere come egli sia arrivato a capire che il suo prodotto poteva essere un’esigenza reale per gli utenti. In generale è comunque abbastanza infrequente che il founder abbia pensato di fare dei test sugli utenti target prima di iniziare lo sviluppo.
Alla mia domanda diretta al CEO:
Perché pensi che ciò che hai creato serva? Che esperimenti hai fatto per darti per primo una risposta?
spesso mi trovo di fronte ad uno sguardo perplesso. Eppure la domanda è chiara ed io mi aspetto che prima di impegnare anni nella realizzazione di un’azienda chi ho di fronte si sia posto la stessa domanda. Non dico che sia facile o che sia sempre possibile, ma in diversi casi le persone non ci pensano neppure.
Trovare un metodo semplice ed efficace per verificare le vostre assunzioni è sicuramente una delle cose che vi consiglio di fare per convincerci che state lavorando su qualcosa che ha un futuro. Molto spesso una landing page pubblicata sulla comunità giusta vi fornisce dati estremamente interessanti e questo prima di scrivere una sola riga di codice.
Un team con questa attitudine arriva al momento della raccolta sempre con migliaia di utenti in attesa. Questo approccio devo dire che ci rassicura almeno un po’, in quanto l’azienda si presenta già ricca di un bacino di utenti pronti ad usare ciò che ha creato.
4. La velocità di esecuzione
Ho parlato altre volte di quanto sia efficace dedicare un tempo finito e molto breve (3-6 mesi al massimo) allo sviluppo della prima versione del prodotto prima di raccogliere capitale. Quando arrivate di fronte ad un investitore potendo affermare che il prodotto è stato sviluppato nel corso degli ultimi 4 mesi, ciò produce sempre un effetto positivo. Creare una startup richiede velocità ed energia. Noi investiamo nell’energia che vi è rimasta, quindi se avete speso 3 anni nello sviluppo di quello che ci state mostrando e state raccogliendo un Seed round, questo non depone a vostro favore. Parlo ovviamente di pure software che non richieda R&D. La velocità con la quale siete arrivati al primo risultato positivo fa capire diverse cose:
Siete competenti
Conoscete bene la tecnologia che state utilizzando
Avete la capacità di non farvi distrarre
Vi muovete velocemente
Anche se il prodotto ha ambizioni grandi, siete partiti da qualcosa di sufficientemente circoscritto che la gente apprezza.
5. La capacità di rispondere in tempo reale agli stimoli
Il fatto che a valle del meeting ci mandiate quanto abbiamo chiesto nel giro di pochi minuti è un indicatore fondamentale dell’urgenza che sentite dentro di voi. Le cose che si chiedono sono sempre le stesse: certamente il deck ed a volte la cap table oppure i documenti di incorporazione (questo articolo vi dà qualche approfondimento sul tema).
Come avrete capito la velocità sempre è molto importante — non smetterò mai di ripeterlo. Abbiamo pochi elementi da poter utilizzare nella nostra valutazione ed altrettanto poco tempo per metterli assieme — se non vogliamo perdere il round. Ecco perché questi piccoli fatti aumentano la nostra fiducia che questo sia il team giusto per vincere sul mercato target. Ciò non vuol dire affatto che l’azeinda sarà un successo, ma rimane comunque un segnale che l’attitudine del team sia quella che cerchiamo.
Recentemente ci abbiamo messo meno di 40 minuti — inclusi i 30 della call — a decidere di investire su una startup che mostrava le caratteristiche di cui ho parlato fino ad ora. In poche settimane avevano chiuso il round e subito ne avevano aperto un altro — più piccolo — ad una valutazione superiore. Non si sono dimostrati greedy, ma sono stati onesti dicendoci:
Avevamo chiuso il round prima del demo day, ma abbiamo deciso di partecipare ugualmente all’evento e di raccogliere un piccolo extra con un cap superiore.
Devo dire che ai Demo Day di YCombinator ci capita spesso - arriverà presto un articolo su questo, stay tuned e rimanete aggiornati:
6. Un founder molto giovane con una mente molto fine
Questa è una delle caratteristiche che più difficilmente ritrovo incontrando i CEO molto giovani. Nella mia esperienza una persona di 20-22 anni ha dalla sua diversi vantaggi, primo tra i quali un’alta propensione al rischio e nulla da perdere. Come diceva Steve Jobs in un video della Santa Clara Historical Association ricordando come lui e Woz fossero partiti:
We had nothing to lose, and we had everything to gain. And we figured even if we crash and burn, and lose everything, the experience will have been worth ten time the cost.
Nella gran parte dei casi, però, a questi giovani manca una caratteristica importante che solitamente arriva solo con età ed esperienza: la mente analitica di un professionista del settore, che dopo aver vissuto, avuto successo e fallito diverse volte sa meglio di altri come affrontare una nuova sfida. In alcuni rari casi mi capita di potermi confrontare quasi alla pari con persone poco più che ventenni che hanno questa rara qualità e il risultato è qualcosa di speciale.
Questo livello di maturità non si può insegnare. Per chi di voi si trova ad avere 18 anni il consiglio che posso darvi è di cominciare a fare esperienza lontano dalla famiglia molto presto, uscendo dalla comfort zone nella quale vi trovate. Viaggiate, imparare nuove lingue e parlate con tanta gente diversa da voi.
È una ricerca che non credo sia per tutti. È spesso il sintomo di un animo inquieto che sente di non avere alternative se non essere se stesso per vedere dove ciò lo porterà.
Direi che arrivato il momento di fermarsi. Già questi primi elementi spero vi possano essere utili per capire meglio che come investitori cerchiamo persone un po’ speciali e non solo dei super nerd o dei venditori nati. Cerchiamo esseri umani dei quali poterci fidare e con i quali poter lavorare per tanti anni.
Che dire da giovane startuper avido di letture sul tema, avevo abbandonato la lingua italiana. Contentissimo di ricredermi con questo blog, ottimi contenuti.
Bello e preciso come sempre!! Bravi