Team remoto vs. tutti nello stesso ufficio. Pochi sono pronti a lavorare da remoto dal primo giorno e non è sempre la soluzione migliore nella fase di pre-seed o seed. Vediamo perché.
Ciao Scilla, una startup che parte dal mercato italiano o francese o tedesco ha sicuramente anche questo problema. Diciamo che, come spesso ricordiamo, è molto meglio avere un co-founder tecnico che possa stare nella tua stessa stanza o almeno sulla tua stessa time zone. Io non coinvolgerei mai un'agenzia per la costruzione del prodotto visto che questo è l'asset principale. Credo che anche i founder non tecnici debbano cercare di entrare il più possibile nella componente tecnica, almeno per capire a grandi linee cosa si sta costruendo e come. La qualità, anche tecnica, del prodotto non può essere delegata e rimane responsabilità del CEO.
Tornando al tema della lingua, ecco perché approcciare inizialmente una zona geografica con centinaia di ML di persone che parlano una stessa lingua e condividono in gran parte la stessa cultura e abitudini rimane più semplice. Non so se sia comunque saggio dire che il tech lead sia la persona migliore per interfacciarsi con la customer base–a meno che non sia il settore IT e nel qual caso l'inglese non è una issue. Meglio che sia il CEO a parlare con tutti gli altri.
Concordo che all'inizio si debba lavorare tutti insieme. Ma per questo ciò che veramente conta è essere nello stesso timezone, più che nella stessa stanza.
In Mobland, il core team è negli USA, ma il resto del team è distribuito dappertutto nel mondo, con una grossa parte in Cina. Se ti organizzi bene, vai alla grande. Se però il core team sta su timezone incompatibili, diventa molto difficile procedere velocemente, e la velocità è un fattore imprescindibile per raggiungere traguardi di valore. Come dici tu, dipende da un sacco di fattori
Timezone complicate sono sicuramente un problema. Il mio discorso sul founding team o anche il core team nella stessa stanza è in particolare riferito a first-time founder che non hanno l'esperienza — salvo casi particolari — per aggiungere anche la distribuzione geografica del team a tutto il resto. Dico solo che è meglio fare di tutto per evitare il problema all'inizio perché é complicato e la velocità di movimento e azione deve sempre avere la meglio. Con decine di ML in banca e un team che cresce rapidamente è diverso.
Grazie Massimo! Personalmente aggiungo che all’inizio c’è anche un problema di lingua, che contribuisce al concerto di remote-less: lo sviluppatore capo (e possiamo chiamarlo con il titolo che preferiamo, in una fase iniziale) DEVE parlare con gli utenti, così come continua a farlo il CEO. E se il tuo mercato migliore per esempio è in Italia, lui deve conoscere l’italiano, altrimenti non potrà contribuire al “make something people want”. Se così non è allora puoi anche usare un’agenzia di dev e non cercare un cofounder… ma questo è un altro tema
Ciao Scilla, una startup che parte dal mercato italiano o francese o tedesco ha sicuramente anche questo problema. Diciamo che, come spesso ricordiamo, è molto meglio avere un co-founder tecnico che possa stare nella tua stessa stanza o almeno sulla tua stessa time zone. Io non coinvolgerei mai un'agenzia per la costruzione del prodotto visto che questo è l'asset principale. Credo che anche i founder non tecnici debbano cercare di entrare il più possibile nella componente tecnica, almeno per capire a grandi linee cosa si sta costruendo e come. La qualità, anche tecnica, del prodotto non può essere delegata e rimane responsabilità del CEO.
Tornando al tema della lingua, ecco perché approcciare inizialmente una zona geografica con centinaia di ML di persone che parlano una stessa lingua e condividono in gran parte la stessa cultura e abitudini rimane più semplice. Non so se sia comunque saggio dire che il tech lead sia la persona migliore per interfacciarsi con la customer base–a meno che non sia il settore IT e nel qual caso l'inglese non è una issue. Meglio che sia il CEO a parlare con tutti gli altri.
Concordo che all'inizio si debba lavorare tutti insieme. Ma per questo ciò che veramente conta è essere nello stesso timezone, più che nella stessa stanza.
In Mobland, il core team è negli USA, ma il resto del team è distribuito dappertutto nel mondo, con una grossa parte in Cina. Se ti organizzi bene, vai alla grande. Se però il core team sta su timezone incompatibili, diventa molto difficile procedere velocemente, e la velocità è un fattore imprescindibile per raggiungere traguardi di valore. Come dici tu, dipende da un sacco di fattori
Timezone complicate sono sicuramente un problema. Il mio discorso sul founding team o anche il core team nella stessa stanza è in particolare riferito a first-time founder che non hanno l'esperienza — salvo casi particolari — per aggiungere anche la distribuzione geografica del team a tutto il resto. Dico solo che è meglio fare di tutto per evitare il problema all'inizio perché é complicato e la velocità di movimento e azione deve sempre avere la meglio. Con decine di ML in banca e un team che cresce rapidamente è diverso.
Grazie Massimo! Personalmente aggiungo che all’inizio c’è anche un problema di lingua, che contribuisce al concerto di remote-less: lo sviluppatore capo (e possiamo chiamarlo con il titolo che preferiamo, in una fase iniziale) DEVE parlare con gli utenti, così come continua a farlo il CEO. E se il tuo mercato migliore per esempio è in Italia, lui deve conoscere l’italiano, altrimenti non potrà contribuire al “make something people want”. Se così non è allora puoi anche usare un’agenzia di dev e non cercare un cofounder… ma questo è un altro tema