Alcune correlazioni potrebbero avere un nesso di causalità che va in senso opposto a quello istintivo (es: sono le aziende che trattano meglio i dipendenti che aumentano il proprio valore di mercato, o è vero piuttosto che le aziende che crescono di più possono permettersi programmi più generosi di welfare aziendale?).
Al di là del problema uovo-gallina, certamente due dati sono inconfutabili:
- il miglioramento in termini di assenteismo (una banalità: poter lavorare da casa abbassa drasticamente le richieste di malattia per quei disturbi piccoli che non ti impediscono di lavorare ma ti impedirebbero di stare in ufficio)
- la riduzione di quello che io chiamo "churn rate dei dipendenti", ovvero il turnaround che seppur sommerso ha un costo
Concordo pienamente con tutto quello che scrivi. Credo che il problema uovo-gallina renda la tesi difficile da provare, ma credo anche che chiunque si sia trovato in una o nell'altra situazione (ottimo o pessimo welfare aziendale) sappia per esperienza personale (che però ha zero valore scientifico) quanto sia influente la cosa sulla propria soddisfazione e produttività. Io sono assolutamente convinta che un dipendente felice sia un dipendente produttivo e che, ancora di più, un dipendente felice + identificato con la mission dell'azienda = un dipendente chiave.
Alcune correlazioni potrebbero avere un nesso di causalità che va in senso opposto a quello istintivo (es: sono le aziende che trattano meglio i dipendenti che aumentano il proprio valore di mercato, o è vero piuttosto che le aziende che crescono di più possono permettersi programmi più generosi di welfare aziendale?).
Al di là del problema uovo-gallina, certamente due dati sono inconfutabili:
- il miglioramento in termini di assenteismo (una banalità: poter lavorare da casa abbassa drasticamente le richieste di malattia per quei disturbi piccoli che non ti impediscono di lavorare ma ti impedirebbero di stare in ufficio)
- la riduzione di quello che io chiamo "churn rate dei dipendenti", ovvero il turnaround che seppur sommerso ha un costo
Concordo pienamente con tutto quello che scrivi. Credo che il problema uovo-gallina renda la tesi difficile da provare, ma credo anche che chiunque si sia trovato in una o nell'altra situazione (ottimo o pessimo welfare aziendale) sappia per esperienza personale (che però ha zero valore scientifico) quanto sia influente la cosa sulla propria soddisfazione e produttività. Io sono assolutamente convinta che un dipendente felice sia un dipendente produttivo e che, ancora di più, un dipendente felice + identificato con la mission dell'azienda = un dipendente chiave.
Grazie per il contributo :)
Ci siamo! Piccoli ma facciamo il nostro.. Generas Corp :)))))
Siete davvero di grande ispirazione!