Tutti vogliono l'unicorno, ma tu non venderesti la tua startup per 50 milioni di dollari?
Il mercato delle acquisizioni — M&A — in ambito startup negli USA è al massimo storico di sempre. E non solo...
È strano come l’anno seguente a quella che è stata la pandemia del secolo veda il mercato delle startup e del venture capital così lanciato nel segnare sempre nuovi record. Non solo gli investimenti stanno velocemente lasciando al palo il 2020, che già era stato un anno record, ma molti altri segnali corrono ad una velocità mai vista.
Velocità. In effetti è il termine che caratterizza più di ogni altro il fenomeno che stiamo osservando da almeno 10-15 anni in Silicon Valley. Tutto si muove più velocemente e mi chiedo quando raggiungeremo il limite — sempre che esista. Basti pensare a Y Combinator — di cui parliamo spesso — passato da 20 startup per batch a oltre 300 nel giro di 10 anni. C’è chi dice che il prossimo, a fine agosto, ne metterà sul palco 400 in due mattine. Ma anche dei venture/acceleratori come YC potrebbe essere presto incalzato da nuovi modelli creati da vere e proprie star della Bay Area per velocizzare il processo di creazione e crescita delle startup. Guardate Hyper, ad esempio, fresco fresco in uscita in questi giorni:
Il team dei partner/advisor è molto buono direi: Malika Cantor, Dustin Curtis, Josh Buckley, Ashton Brown, Harry Stebbings, Ryan Hoover, Naval Ravikant, Ashley Higgins, Jeffrey Katzenberg, Sriram Krishnan. Non dicono ancora molto, ma sembra la risposta di Product Hunt a come il venture capital dovrebbe funzionare nel 2021: sapete tutti cos’è Product Hunt1, a.k.a PH, vero?
Il modello è nuovo:
4 batch all’anno con 4 startup selezionate per batch. Investono $300,000 per il 5% dell’azienda che viene costruita anche da zero con il founding team. Otto settimane di founder program.
Indubbiamente poter attingere al bacino di early adopter di Product Hunt è un vantaggio incredibile e sono curioso di capire some riusciranno a sfruttarlo al meglio.
Comunque se volete applicare fatelo qui.
Uno dei segnali estremamente positivi che si stanno osservando sul mercato è legato ad un altro fattore chiave: l’aumento record delle acquisizioni nel mondo startup USA. Ne parla un articolo interessante di Crunchbase.
Crunchbase è uno dei maggiori database di startup al mondo contenente dati preziosi relativi a round, acquisizioni, news, ecc. Analizzando i loro dati fino alla metà di luglio 2021 hanno scoperto che dall’inizio dell’anno — 6 mesi e mezzo — sono state registrate 530 acquisizioni di startup negli Stati Uniti. Più della metà di queste, 268 per la precisione, sono state ad opera di altre startup — o venture-backed company come si dice in gergo.
Se osservate il grafico il numero è impressionante rispetto agli anni scorsi.
Questo cosa significa?
Significa che oggi molte, moltissime startup statunitensi hanno iniezioni di capitale talmente ingenti fin dai primi round che spesso decidono di acquisire altre startup per arrivate a coprire più velocemente il mercato o colmare velocemente lacune interne. Parte di questo processo è sicuramente legato al fatto che tante startup vengono vendute se non riescono a stare al passo con i propri obiettivi di crescita — anche ricorrendo ad acquihire 🙀 —, ma significa anche che il meccanismo di acquisizione funziona ed è 🏎… veloce!
È abbastanza noto che molte delle startup che funzionano bene in termini di numeri e crescita, non arriveranno mai a provare di poter scalare il loro mercato come i venture capitalist vorrebbero perché i fondatori decidono di vendere prima. Non tutti sono come Mark Zuckerberg, che come alcuni di voi sapranno rifiutò un’offerta di acquisizione di Yahoo! per un miliardo di dollari. Tanti fondatori decidono di vendere molto prima. Lo stesso Ryan Hoover vendette Product Hunt ad Angel List per la cifra di $20M. Vendere tra i $20M e i $50M è abbastanza facile e sbrigativo: in 30-60 giorni il deal è chiuso ed i soldi sono in banca. Google, Apple e tanti grandi nomi della zona fanno decine di acquisizioni all’anno in questo modo. A volte per acquisire la tecnologia, altre per acquisire il team di grande talento dietro al prodotto.
Esistono addirittura dei marketplace — come MicroAcquire — per poter acquisire aziende partite da zero con le loro forze e con il bilancio in positivo. Anche il mondo del venture capital ha iniziato a tenere d’occhio questa nuova tendenza e ad investire in questo mercato nascente.
Il mercato dell’M&A (Merger & Acquisition) delle aziende private — le startup sono tra queste prima di arrivare all’IPO — è floridissimo. Certo, può anche essere che quest’anno a causa della pandemia ci siano stati forti periodi di “saldi” sul mercato startup. È anche probabile che molti di questi deal, di cui spesso non si conosce l’entità, siano stati con un po’ di cash e un po’ di carta — azioni dell’azienda che acquisisce. È abbastanza normale e conveniente per tutti: con un mercato così forte le aziende che acquisiscono tipicamente sono in forte crescita e di conseguenza le loro azioni sono molto attraenti per chi vende.
Che fare? Vendere?
Lasciatemela dire tutta. Quando un’azienda vende a 50 milioni di dollari è facile che abbia fatto 2 forse 3 round, non di più e quindi è molto facile che almeno 20-30 milioni di dollari vadano ai fondatori. I grossi fondi di investimento non sono felicissimi di solito, perché i loro moltiplicatori sono ancora molto modesti nella media dei ritorni di cui hanno bisogno, ma di solito quando i fondatori vogliono vendere ed incassare non rimane molto da fare per il Board of Director. Nel 2021 ci sono state quasi 2 acquisizioni al giorno negli Stati Uniti ed è anche il frutto del fatto che le valutazioni salgono velocemente ed è abbastanza normale vedere un Series A chiuso a 3 anni dalla fondazione dell’azienda che attesta il valore della startup intorno agli 80-90 milioni di dollari. Queste sono aziende che potrebbero vendere prima di un Series B intorno ai 200-250 milioni di dollari. Oppure decidere di vendere prima del Series A a 40-50 milioni di dollari.
In tutto questo mercato dell’M&A le aziende che hanno sede in Silicon Valley costituiscono sicuramente una grossa fetta del totale. Ho provato a raffinare la ricerca fatta da Crunchbase sul loro database ed includendo soltanto San Francisco, San Jose, Menlo Park, Palo Alto, San Mateo ed Emeryville, arriviamo a 73 su 268, il 27% del totale. Qualcosa mi dice che il numero è ben più alto 👍👍👍.
Ora capirete bene perché insisto così tanto nel dire che Silicon Valley è l’unico posto al mondo dove è probabile che in 100 miglia quadrate troviate capitale, clienti ed exit.
Gli unicorni costituiscono una percentuale molto esigua delle startup sul mercato anche per questo motivo: non è facile rinunciare ad incassare una ventina di milioni sotto i trent’anni per seguire un sogno più grande come stanno facendo Marietti e Palladino con Kong. Servono nervi saldi ed una volontà di ferro ed a volte si creano aziende in grado di servire l’intero pianeta.
Questo è il sogno di chi crea una startup. Questo è quello su cui investiamo.
Forse 🤔 dovrei scrivere qualcosa sulla storia di Ryan Hoover, fondatore di PH, oggi parte del circuito Angel List. Che dite? Fatemi sapere nei commenti.
Massimo Sgrelli dipende da tanti aspetti, quante possibilità di crescita ulteriore ci sono, come si è arrivati fino a quel punto, quanto si crede ancora nel progetto e lo stato di equilibrio del team. Potrebbe essere che ad un certo punto si spezzi l'intesa tra i founder e sia meglio dare la guida a qualcuno in grado di proseguire nella crescita. Se invece tutto l'ingranaggio gira perfettamente SI VA AVANTI TUTTA. I soldi da soli non dicono nulla.
Le exit ci sono dove c'è una cultura della raccolta che crea una filiera lineare con regole precise. Vuoi fare startup devi seguire queste best practice che con il tempo diventano step precisi e fanno si che si crei un settore finanziario dall'early stage (vedi hyper e similari) alle corporate che decidono di acquistare realtà "giovani". Mi auguro di vedere un giorno anche in Europa un flusso di questo tipo, eliminando il più possibile la burocrazie dov'è necessario.
pro articolo su Ryan :)