Silicon Valley Dojo
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Diciamo la nostra sulla vicenda di Adam Neumann e del suo strano unicorno 🦄
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Diciamo la nostra sulla vicenda di Adam Neumann e del suo strano unicorno 🦄

Qualche considerazione per cercare di comprendere il senso di questo investimento che a prima occhiata sfugge a ogni logica.

Sulla questione si è già detto tutto e il contrario di tutto, e noi non avevamo in programma di commentare sul Dojo (ovviamente in privato sul nostro Discord non ci siamo risparmiati 🤓).

Ma qualche giorno fa ci ha scritto Daniele, grande supporter della community del Dojo, che ci ha sempre fatto domande interessanti e stimolanti, per chiederci la nostra opinione su questo tema.

Recap brevissimo per chi era impegnato a godersi le ferie: Adam Neumann, già fondatore del mega brand di coworking WeWork, cacciato a pedate dopo aver bruciato oltre 20 MILIARDI DI DOLLARI di investimenti (principalmente ricevuti dal povero Masa Son di SoftBank), è ripartito con una nuova startup. Si chiama Flow, e pare che voglia fare la stessa cosa di WeWork ma per gli appartamenti. Fin qui tutto ok, se non fosse che Andreessen-Horowitz — tra le più importanti e smart VC firm della Silicon Valley — ha comunicato la settimana scorsa di averci investito 350 MILIONI DI DOLLARI ad una valutazione oltre il miliardo, facendola diventare uno unicorn prima ancora di arrivare sul mercato (WTAF).

[Esaltatevi con me — Irene: l’immagine sopra l’ho fatta con DALL·E chiedendogli “Adam Neumann riding a unicorn made of houses”, poi ci ho appiccicato sopra il faccione di Adam perché giustamente l’immagine che mi era saltata fuori non aveva tratti riconoscibili. Che figata incredibile è? Magari usato per scopi più nobili, ma comunque incredibile.]

Quindi dicevamo, Daniele ci ha scritto e ci ha fatto alcune domande sul tema. Qui un estratto della sua mail:

“In questi giorni ho letto riguardo alla nuova raccolta fondi di Adam Neumann, e penso che anche voi ne abbiate sentito parlare.

Vorrei avere un vostro parere. Al di là del fatto che con WeWork non sia finita in modo ottimale per lui (che non è di sicuro un problema in Silicon Valley), ci sono alcuni punti che mi perplimono:

- innanzitutto valutazione: si parla di una raccolta fondi di 350mln con una valutazione da unicorno. Com'è possibile? Ci sono forse logiche al di là di quelle che conosciamo per cui sia logico partire in questo modo (altro che MVP...)? Il "track record" (se così possiamo chiamarlo...) di Neumann fa da garanzia? Non è una cosa "assurda" anche per voi che vivete la Silicon Valley visto anche il momento di forte incertezza economica?

- secondo punto la scalabilità: sappiamo che è l'elemento chiave per una startup, ma qui parliamo di real estate. Questo settore può essere così scalabile dal vostro punto di vista? Capisco le grandi cifre quando si parla di digitale, di creare l'effetto rete, di conquistare il mercato in breve tempo...ma nel real estate mi sembra tutto così "fisico" e frammentato che a maggior ragione non mi sembra giustificato un round così.

Forse mi sbaglio?”

Se conoscete Max sapete che queste domande lo attivano, e quindi ha subito girato un video per rispondere a Daniele (all’inizio dell’articolo come sempre trovate anche la versione solo audio):

Qualche considerazione anche qui per iscritto per cercare di comprendere il senso di questo investimento (non per difendere Neumann, ma per spiegarci questo — strano — fatto):

  • $350M in una company che fa real estate non sono la stessa cosa di una company software: se la seconda fallisce l’investitore rimane con niente in mano, se la real estate company fallisce si rivendono gli immobili e si rientra in parte del capitale

  • Neumann infatti pare che abbia già acquistato oltre 3000 unità immobiliari tra Miami, Atlanta, e Nashville

  • Neumann ha fatto molti numeri eticamente discutibili, ma ha anche messo su WeWork che è un’azienda che vale ancora parecchi billion in fin dei conti

  • Questo è il check più grande mai investito di Andreessen-Horowitz, che non sono dei principianti del settore (ciao Masa! 👋) e quindi si spera la loro presenza nel board possa dare una direzione sensata al buon Adam

  • La vision di Flow è quella che Neumann aveva fin dall’inizio, prima ancora di WeWork, fin da quando viveva in un kibbutz (che è di fatto una comunità)

Voi cosa ne pensate?

Qualche altro spunto per approfondire:

  • Il post su Linkedin di Peta Milan, fondatrice di Jet Group che (giustamente! — N.d.Irene) dice: com’è possibile che a16z metta $350M su questo “failed, ethically questionable man, with a serial background of over valuation” quando noi female founders prendiamo solo il 4% di tutto il funding?

  • L’articolo pubblicato da a16z per commentare l’investimento: gran sviolinata, ma ovviamente ben scritta 🎻

  • Tech's cult of the founder bounces back, interessante articolo sul culto dei founder

  • WeWork: or The Making and Breaking of a $47 Billion Unicorn, un documentario super interessante (su Hulu) che vi racconta molto bene cos’è successo con WeWork (più consigliato della serie tv)

  • WeCrashed, mini serie su AppleTV che racconta la stessa storia del documentario, ma con molti più episodi. La storia è già talmente assurda nella realtà che non c’è nessun bisogno di romanzarla.

Photo illustration of Flow founder Adam Neumann with pixelated sunglasses moving over his face.

Discussione su questo podcast

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Raccontiamo la Silicon Valley, i suoi investimenti, la sua cultura e i suoi founder all’ecosistema dell’innovazione italiano. Lo facciamo dall'interno: il Dojo è scritto dal team di Lombardstreet Ventures, una Venture Capital firm di Menlo Park.